Roma, 19 gennaio 2015

 

Emergenza terrorismo, lettera aperta al Premier Renzi

Signor Presidente del Consiglio,

gli ultimi attentati francesi e i fatti avvenuti in Belgio hanno causato lo stato di allerta in tutta Europa, incrementando in maniera drammatica ed esponenziale la paura di eventi terroristici anche in Italia e determinando nei cittadini una sacrosanta richiesta di protezione e maggiore sicurezza.

Da parte nostra è doveroso informarla che il rafforzamento della vigilanza degli obiettivi sensibili e tutte le misure annunciate in alcune circolari del Viminale, inviate a Prefetture e Questure dal Ministro Alfano e dal Capo della Polizia Pansa, non possono trovare concreta applicazione per via della mancanza di personale e soprattutto di un'adeguata preparazione delle donne e degli uomini in divisa. Abbiamo il fondato sospetto che le informazioni che le vengono fatte giungere non forniscano, purtroppo, il quadro completo e reale della situazione.
Per questo, come Sindacato Autonomo di Polizia, abbiamo formulato una serie di proposte che possono essere immediatamente attuate attraverso un decreto urgente del Governo. Le richieste che abbiamo elaborato sono riassumibili in 6 punti che sono stati concepiti all’insegna della parsimonia tipica delle massaie, tentando di avere la miglior resa con la minor spesa.

Non è per impertinenza, ma questa è la proposta minima e irrinunciabile per un Governo che voglia concretamente tutelare la sicurezza dei cittadini, salvo che non si voglia abbandonare il Paese al proprio destino.

E questa, ci creda, non è falsa enfasi.

1) SBLOCCO TOTALE DEL TURN OVER

E’ necessario fermare l’emorragia degli organici, abbiamo oggi una gravissima carenza di personale pari a 18.000 operatori nella sola Polizia di Stato e di circa 40.000 unità tra tutte le Forze dell’Ordine. Una situazione che pone a livelli debilitativi il sistema della sicurezza. Quest’anno il già penalizzante turn over al 55 per cento è stato ulteriormente limitato dal blocco delle assunzioni fino al primo dicembre 2015. E’ pertanto necessario sbloccare totalmente il turn over e di conseguenza le assunzioni, anche considerando la previsione di circa 3.000 pensionamenti.

2) STOP ALLA CHIUSURA DI 251 PRESIDI DI POLIZIA

Nel difficilissimo momento che stiamo vivendo, è impensabile pensare di portare avanti il progetto di spending review che prevede la chiusura di 251 Presidi della Polizia di Stato. E’ pensabile chiudere gli Uffici di Polizia di Frontiera in un momento in cui le esigenze di sicurezza passano anche da un maggior controllo dei nostri confini? Possiamo azzerare la Polizia Postale e delle Comunicazioni con la chiusura di oltre 70 presidi quando la rete internet è uno strumento fondamentale per i terroristi per lo scambio di notizie e informazioni? Possiamo ridurre ai minimi termini gli Uffici Polfer e Stradale, riducendo drasticamente la sicurezza dei viaggiatori, nelle stazioni e nelle strade? Occorre fermare questo piano di chiusura in attesa di una vera riforma della sicurezza che punti ad una parziale unificazione delle Forze dell’Ordine.

3) ASSUNZIONE IDONEI NON VINCITORI

L'ultima legge di stabilità prevede il blocco delle assunzioni anche per le Forze dell'Ordine fino al primo dicembre 2015, con l'esclusione dei concorsi in atto e con la previsione di uno scorrimento delle graduatorie per gli "idonei non vincitori", di coloro cioè che hanno sostenuto e superato brillantemente una selezione concorsuale, ma che non sono stati assunti per via di un limitato numero di posti previsti nel bando. La soluzione che abbiamo a portata di mano è semplice, economica, immediata e riteniamo pertanto che debba essere eseguita: occorre scorrere le graduatorie dei concorsi effettuati negli ultimi 5 anni (non solo gli ultimi 3 anni), abbiamo 1.000/1.500 posizioni disponibili. In questo modo non si spendono soldi perché si tratta di concorsi già effettuati e non perdiamo tempo perché ci sono persone che sono già idonee e individuate.

4) 9.000 SOVRINTENDENTI IN MENO, GAP DA COLMARE

Abbiamo già sottolineato come la progressiva diminuzione delle risorse destinate al comparto sicurezza avvenuta negli ultimi 10 anni e il costante depauperamento delle procedure concorsuali abbia determinato una carenza di organico inaccettabile nella Polizia di Stato e in tutte le Forze dell’Ordine. Quel che ci preme sottolineare è che si è tagliato soprattutto sul personale già in servizio, su professionalità ed eccellenze, penalizzando i quadri intermedi in maniera pesantissima. Particolarmente grave è la situazione degli ufficiali di polizia giudiziaria, il cui ruolo è fondamentale per le indagini di polizia giudiziaria, per le attività di intelligence e per tutti quei compiti che puntano alla prevenzione dei reati, a partire da quelli di natura terroristica. Da circa un anno è in svolgimento un concorso interno per 7.563 Sovrintendenti (che tenta di recuperare un deficit di procedure concorsuali decennale). Ad avviso del SAP è opportuno accelerare le procedure del "concorsone" in atto e a destinare i rimanenti circa 2.000 posti allo scorrimento delle graduatorie anche dei concorsi precedenti. In questo modo – torniamo a ribadirlo - non si spendono soldi perché si tratta di concorsi già effettuati e non perdiamo tempo perché ci sono persone che sono già idonee e individuate.

5) 14.000 ISPETTORI IN MENO, CARENZA INACCETTABILE

La carenza di ufficiali di polizia giudiziaria è particolarmente sentita in uno dei Ruoli nevralgici e fondamentali dell’Amministrazione della pubblica sicurezza, quello degli Ispettori. Anche in questo caso una soluzione, almeno parziale, è a portata di mano. In queste settimane, infatti, è in svolgimento un concorso interno per 1.400 Ispettori, la cui prova scritta è prevista il 29 gennaio. Sono circa 7.000 i concorrenti che hanno già superato la prova per quiz. Possiamo ipotizzare un numero di idonei dai 3.000 ai 4.000. Riteniamo pertanto necessario assumere tutti gli idonei del concorso da Ispettori e mantenere per i prossimi anni, in considerazione dei pensionamenti, un canale costante di nuovi ingressi nel Ruolo – sia per i Sovrintendenti che per gli Ispettori – attraverso lo scorrimento delle graduatorie, al fine di non disperdere risorse, eccellenze e impedire nuove carenze di organico. Lo vogliamo ripetere: anche qui non si spendono soldi perché si tratta di concorsi già effettuati e non perdiamo tempo perché ci sono persone che sono già idonee e individuate.

6) C.A.T. - CORSO ANTI TERRORISMO PER OPERATORI DI POLIZIA CHE SVOLGONO SERVIZI DI CONTROLLO DEL TERRITORIO

Tutti abbiamo purtroppo potuto constatare come gli operatori delle Forze di Polizia non siano preparati ad attacchi terroristici improvvisi in quanto – per quel l’Italia - questi aspetti formativi non sono previsti negli attuali programmi didattici dei corsi di formazione e aggiornamento delle varie Forze di Polizia. In questo settore i tagli alla sicurezza degli ultimi 10 anni hanno inciso in maniera pesante, anche per quel che riguarda gli equipaggiamenti: basti pensare alla problematica dei giubbotti anti proiettile che risultano in buona parte scaduti e in dotazione soltanto ad un'aliquota minima di personale. Il salto di qualità eversivo e terroristico che si sta registrando determina la necessità di fornire una preparazione adeguata agli operatori di polizia, oggi in possesso soltanto di reparti speciali e altamente specializzati come i Nocs e i Gis che però possono contare su un organico di poche centinaia di operatori (130 gli operatori Nocs, 190 i Gis). I corsi di controllo del territorio che oggi vengono svolti e che per altro, a causa dei tagli alle risorse, riescono ad essere organizzati soltanto per un decimo del personale interessato, non forniscono purtroppo adeguati strumenti ai poliziotto per affrontare in ambiente urbano e densamente popolato terroristi spietati, pronti ad immolarsi e dotati di armi "pesanti". Attraverso un team di esperti istruttori e formatori della Polizia di Stato abbiamo pertanto elaborato un dettagliato e articolato documento tecnico che struttura in maniera organica il nuovo C.A.T. - Corso Anti Terrorismo - dedicato a tutti gli operatori che svolgono controllo del territorio, circa 12.000 operatori di Volante e dei Reparti Prevenzione Crimine. Si tratta di un corso di 6 settimane con moduli operativi teorici e soprattutto pratici di altissimo livello dedicati alle armi e alle tecniche di tiro, agli esplosivi, alle tecniche operative, alla difesa personale, alla guida operativa e dalla difesa nucleare, biologica, chimica e radiologica, unitamente a conferenze specialistiche antiterrorismo.


Signor Presidente del Consiglio, in tutti e 6 i punti esposti in questa lettera sono presenti i requisiti di necessità ed urgenza. Riteniamo opportuno, pertanto, recepire tutte queste richieste in un decreto del Governo da emanare con urgenza, stanziando le relative somme necessarie. Richieste che sono frutto di buon senso e di attenti studi. Si tratta proposte che vogliono fornire una prima, immediata risposta all'emergenza terrorismo. Mancano tre anni alla fine della legislatura, il documento in 6 punti che ci siamo permessi di suggerirle e sottoporle si sviluppa nei prossimi 36 mesi e – se assunto immediatamente – costituirà una "pezza" indispensabilmente necessaria per porre temporaneo rimedio ai tagli lineari effettuati negli ultimi dieci anni e fornire le basi necessarie per riformare l’apparato della sicurezza nella direzione anche da lei più volte indicata, quella di una riduzione del numero delle Forze di Polizia.

Sono fiducioso nella sua attenzione.

Cordialissimi saluti.

Gianni Tonelli Segretario Generale SAP

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