Roma, 23 febbraio 2015
SICUREZZA 3.0
Le immagini del convegno sono disponibili sul nostro sito internet attraverso una pagina speciale:
www.sap-nazionale.org (cliccando sotto la locandina sulla destra)Editoriale del Segretario Generale
Un successo straordinario. Stavolta le parole non sono fuori luogo o esagerate per definire il nostro convegno "Sicurezza 3.0", organizzato alla Sala Capitolare del Senato assieme agli amici dell'Associazione Sostenitori Forze dell'Ordine. Uno schieramemto di politici di prim'ordine e, soprattutto, rappresentativi dei principali partiti di maggioranza e opposizione ha discusso, in maniera concreta, delle proposte che il SAP sta lanciando con forza da settimane per cercare da subito di "mettere una pezza" ai problemi della sicurezza aggravati dall'emergenza terrorismo.
Leader come Matteo Salvini, Maurizio Gasparri, Emanuele Fiano (che è responsabile sicurezza del Pd e componente della segreteria nazionale del partito), Giorgia Meloni, Carlo Giovanardi e Stefano Dambruoso hanno avuto il merito di confrontarsi nel merito delle nostre proposte che vogliamo ricordare in sintesi e che ho illustrato nella relazione introduttiva che ha aperto il convegno:
stop definitivo al piano di soppressione di 251 presidi di polizia, sblocco del turn over che deve tornare al 100% con assunzione immediata degli idonei non vincitori (almeno 1.000 Agenti), recupero del gap di ufficiali di polizia giudiziaria (14.000 Ispettori e 9.000 Sovrintendenti in meno) e soprattutto un corso anti-terrorismo per gli operatori di volante e dei Reparti Prevenzione Crimine.
Un'operazione, come abbiamo documentato e dimostrato, che costerebbe 20 milioni di euro nel 2015 e 40 milioni a regime.
Il Governo Renzi ha speso 8 miliardi per la famosa misura degli "80 euro" mensili (i cui benefici concreti sulla nostra economia sono ancora da valutare) e potrebbe arrivare a spendere mezzo miliardo di euro per un possibile intervento militare in Libia contro l'Isis.
E non riusciamo a trovare pochi spicci per garantire la sicurezza degli italiani???
E' questa la sfida che abbiamo lanciato durante il nostro convegno, subito raccolta dai politici presenti, a partire da Salvini che ha appoggiato in pieno tutti i punti proposti, senza contare l'intervento dell'on. Nicola Molteni - responsabile sicurezza del partito - che senza mezzi termini ha riconosciuto il ruolo chiave del SAP nella battaglia contro la chiusura dei presidi.
Aperture importanti sono arrivate un pò da tutti e a tutti abbiamo consegnato alcuni emendamenti che traducono le nostre proposte: ci sono due mesi di tempo, nell'ambito della conversione in legge del decreto anti-terrorismo, per ottenere quel minimo che chiediamo.
Registriamo anche l'apertura importante, soprattutto per quel che riguarda gli idonei non vincitori, da parte dell'on. Fiano che rappresenta il primo partito del Paese e che, soprattutto, ha l'onere della responsabilità di Governo.
Lo straordinario successo del nostro convegno, che ha ottenuto pure un boom di presenze non previste in sala (al punto da registrare addirittura problemi di ingresso di cui mi scuso con alcuni ospiti), è la conferma che di sicurezza si puó e si deve parlare per proporre soluzioni concrete.
Quelle soluzioni che - ci auguriamo - ora possono trovare pieno appoggio in Parlamento. In maniera trasversale. Perché si tratta di temi che devono unire e non dividere.
La nostra battaglia segna un'altra importante tappa di successo e Non finisce qui!
NELLA NOSTRA AUTONOMIA LA VOSTRA LIBERTA'
(AGENPARL) – Roma, 19 feb –"Il Sap ha il merito di aver rilanciato i temi della sicurezza nel dibattito politico nonostante le criminalizzazioni subite dai media". Il vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri (Forza Italia), ha sintetizzato così il dibattito – dal titolo "Sicurezza 3.0" – che si è svolto ieri pomeriggio a Roma alla Sala Capitolare del Senato, affollatissima, alla presenza del segretario della Lega Matteo Salvini, della presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, del responsabile sicurezza del Pd Emanuele Fiano, del senatore Ncd Carlo Giovanardi e del questore della Camera Stefano Dambruoso (Scelta Civica). "Serve uno sforzo comune per approvare subito alcuni provvedimenti urgenti per garantire la sicurezza interna e difendere i cittadini dal terrorismo", ha detto il segretario generale del Sap, Gianni Tonelli, aprendo la relazione introduttiva del convegno organizzato dal suo sindacato assieme all'Associazione Sostenitori delle forze dell'ordine. Tonelli ha presentato le sue proposte all'insegna del motto "tanta resa e poca spesa", parlando di "ricette tampone e urgenti" in un momento così delicato per la sicurezza del nostro Paese. Sei i punti presentati che, ad avviso del sindacato, possono essere "subito inseriti nell'ambito della legge di conversione del decreto anti-terrorismo". Si parte dall'assunzione di 1.000 nuovi poliziotti attingendo alle graduatorie degli idonei dei concorsi già svolti fino alla richiesta di colmare il gap di 23.000 ufficiali di polizia giudiziaria (14.000 Ispettori e 9.000 Sovrintendenti in meno) che sono "fondamentali per le indagini e per l'intelligente".
Il Sap ha chiesto inoltre lo sblocco del turn over che "deve tornare al 100%", lo stop definitivo al piano di soppressione di 251 presidi di polizia e l'avvio immediato di "un corso anti terrorismo per i 12.000 operatori che svolgono servizio di controllo del territorio, impreparati ad affrontare le nuove sfide dell'estremismo islamico". Un piano di interventi che costerebbe "appena 20 milioni di euro quest'anno e 40 a regime". Il leader dell'organizzazione autonoma ha poi ricordato la necessità riformare il sistema della sicurezza che "non puó permettersi 7 forze di polizia, sprechi e duplicazioni", sottolineando come oggi "il 60% delle risorse vanno in apparati logistici". Le risposte dei politici presenti non si sono fatte attendere. Il leader della Lega Matteo Salvini ha garantito l'appoggio alle proposte e sottolineato che "se non torniamo ad avere un pò di rispetto per chi indossa la divisa non andiamo da nessuna parte". A lui si è affiancato il parlamentare leghista Nicola Molteni, che segue direttamente i problemi relativi alla sicurezza nel'ambito del partito: "Se impediremo la chiusura dei presidi di polizia, accanto alla battaglia politica della Lega c'è l'indubbio merito del Sap e del suo segretario Tonelli". Giorgia Meloni, presidente di Fdl, ha sottolineato che "lo Stato non è in grado di portare avanti la sicurezza perchè ha depotenziato le forze di polizia e ha piegato il codice penale alla capienza delle carceri: 5 decreti svuota carceri e chi paga?".
L'esponente di Scelta Civica Dambruoso, che ha dovuto salutare anticipatamente i convenuti al dibattito per precedenti impegni parlamentari, ha assicurato e confermato – fanno sapere dal Sap – la sua attenzione ai problemi delle forze dell'ordine mentre il senatore Carlo Giovanardi ha posto l'accento sulla "criminalizzazione dei media" nei confronti di polizia e carabinieri, garantendo il proprio appoggio alle proposte emerse nell'ambito del convegno. L'esponente del Pd Emanuele Fiano, che fa anche parte della segreteria nazionale del partito, pur non sottacendo le difficoltà del comparto sicurezza, ha tenuto a sottolineare che "tra il 2009 e il 2011 i tagli alla legge di stabilità dei governi di centrodestra hanno inciso per 1,3 miliardi sul comparto sicurezza, e per 2,5 miliardi in totale, comprendendo le forze armate.
La penultima legge di stabilità ha ristabilito 618 milioni di investimenti, e l'ultima altri 114 milioni". Fiano ha concluso dicendo che serve una "robusta riorganizzazione della dislocazione e dell'organizzazione delle forze dell'ordine. Ma non andrei oltre una loro razionalizzazione per evitare sovrapposizioni e duplicati". Il convegno "Sicurezza 3.0" si è concluso con l'intervento del numero uno dell'Associazione Sostenitori delle Forze dell'Ordine, Massimo Martini, che ha ricordato i tanti casi di esponenti delle forze dell'ordine "vittime di ingiustizia e processi mediatici", sottolineando come "la politica tutta debba fare molto di più, al di là delle belle parole e delle buone intenzioni". Al convegno hanno partecipato anche altri parlamentari, tra i quali Rosanna Scopelliti, capogruppo Ncd in Commissione Difesa alla Camera, e Erika Stefani della Lega Nord. Presenti anche i leader della Consulta Sicurezza: Donato Capece, Marco Moroni e Antonio Brizzi. In prima fila anche il generale Mario Mori, vari prefetti e dirigenti di polizia. Presente in massa ovviamente la struttura nazionale del sindacato autonomo, dai segretari generali aggiunti Ernesto Morandini e Francesco Quattrocchi fino al presidente Stefano Paoloni, dai segretari nazionali Piergiorgio Panzeri e Michele Dressadore ai vice presidenti Peppino Calderone e Saro Indelicato, oltre al portavoce Massimo Montebove.
Hanno infine portato il loro saluto due associazioni antimafia che hanno partecipato all'organizzazione dell'iniziativa: Condivisa con la presidente Lia Staropoli e Ammazzateci Tutti col responsabile Aldo Pecora.
Movimenti personale Expo 2015
In previsione dell'immissione in ruolo del 191° Corso Allievi Agenti, la Direzione Centrale del Personale ha comunicato, tramite circolare telegrafica urgente, che con decorrenza maggio 2015 avrà luogo una movimentazione di personale che riguarda il Ruolo Agenti – Assistenti per potenziare uffici e reparti interessati da Expo 2015. Le istanze di trasferimento possono essere presentate entro il 2 marzo, eventuali revoche entro il 23 marzo. La circolare è disponibile sul nostro sito, area news.
Il consiglio delle massaie
Tagliano tagliano, ma spendono pure male i pochi soldi che ci sono! Siamo a Terni e cinque colleghi della Polizia Stradale hanno urgente bisogno di pantaloni della divisa. Il magazzino Veca – causa tagli, zac zacl - non ha il materiale e allora si deve far riferimento ad Alessandria. Direte voi: poco male, una spedizione con corriere espresso e dal Piemonte all'Umbria si risolve tutto con 30 euro.
E invece no!!!
Due poliziotti con macchina di servizio vengono inviati alla Scuola di Alessandria per ritirare i pantaloni, una trasferta che costa 800 euro – compreso tutto – alle casse del Viminale... Senza parole... Occhio al matterello!!!
Parola di Edward
Arresta in flagranza di reato un tunisino che stava rubando rame dentro un'azienda, ma viene accusato dal ladro di lesioni. Finisce così a giudizio e viene condannato a 6 mesi di reclusione (pena sospesa) nonché al risarcimento danni per 7500 euro e alla rifusione delle spese, 1750 euro più Iva, con pagamento in favore della parte civile di una provvisionale di 3500 euro.
Protagonista un carabiniere di Lucca. Tutto è avvenuto al momento del foto segnalamento, quando il tunisino ha accusato un malore, tirando improvvisamente fuori la "storiella" di essere stato trascinato in male modo dai carabinieri durante l'arresto.
C'è poco altro da dire. Alla fine anche la nostra pazienza avrà un limite. Non è una minaccia. Ma una promessa. Buon taglio a tutti!!!