Roma, 2 marzo 2015

 

Una TORTURA per i poliziotti ...

Editoriale del Segretario Generale

Siamo riusciti da soli, da soli, da soli a scuotere il vespaio della vergogna. Stiamo parlando ovviamente del reato di tortura. Il gioco subdolo del partito dell'anti -polizia è stato scoperto solo grazie alle coraggiose prese di posizione SAP.

Mente i vertici del Viminale (TUTTI) e gli altri sindacati nascondevano la testa sotto la coperta della pavidità, da soli abbiamo impugnato la spada della difesa dei colleghi, cominciando con la denuncia in sede di audizione alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, il 18 giugno 2014... Sotto le false spoglie di norma di civiltà si celava un manifesto ideologico contro le Forze di Polizia Subito dopo, grazie alla disponibilità del direttore Alessandro Sallusti, siamo riusciti a pubblicare un ampio resoconto della nostra posizione su IL GIORNALE (21 giugno).

Il 22 ottobre e il 24 dicembre dello scorso anno siamo tornati sulla vicenda grazie alla disponibilità del GARANTISTA che ha ospitato due nostri interventi.

Alcuni giorni or sono, esattamente il 18 febbraio, il SAP, unitamente all' Associazione Sostenitori delle Forze dell'ordine, ha organizzato come è noto un memorabile convegno al Senato della Repubblica e, nei corso del confronto tra forze di maggioranza e opposizione, è riuscito il tentativo di riproporre la questione del reato di tortura. Gettata l'esca, alcuni giorni fa (25 febbraio) il direttore Maurizio Belpietro dava il via in pompa magna ad una apertura a tutta pagina di LIBERO sulla questione, affidando alla penna di Mario Giordano e di Tommaso Montesano, sotto la regia del vice direttore Fausto Carioti, la vergatura dell'intera terza pagina.

Il giorno seguente sempre LIBERO ha rilanciato la questione con un pezzo di Enrico Paoli che certifica solennemente una cosa:

I DESTINI DI UNA GUERRA PERDUTA SONO STATI RIBALTATI E IL FUTURO, ANCORA DA SCRIVERE, RISIEDE NELLE NOSTRE MANI.

Vi invito a collegarvi al sito internet del SAP e a leggere attentamente, dandone massima diffusione, la nostra relazione, consegnata ai membri della Commissione parlamentare durante l'audizione.

Senza di noi la cosa sarebbe "sfilata" in silenzio! Il progetto di legge era già stato approvato all'unanimità al Senato. Solo il SAP ha avuto il coraggio o la temerarietà di mettersi contro tutto e contro tutti, scuotendo le coscienze. Tutto ciò reso ancor più difficile dal fatto che il SAP vorticava in pieno ciclone "taroccatura" applausi

Oggi in Parlamento si parla il linguaggio del SAP. I Deputati utilizzano le espressioni da noi coniate: "Il partito dell'anti - polizia è cosa nostra".

Nella speranza di allungare la lista, ringraziamo Nicola Molteni, Carlo Giovanardi, Maurizio Gasparri, Alessandro Sallusti, Maurizio Belpietro, Mario Giordano, Tommaso Montesano e anche, su tutt'altra sponda culturale, il direttore Piero Sansonetti e Errico Novi del GARANTISTA che senza censure hanno più volte dato spazio alla nostra posizione.

NELLA NOSTRA AUTONOMIA LA VOSTRA LIBERTA'

Il Capo della Polizia in audizione parlamentare:

Il SAP replica punto per punto al Prefetto Pansa

SICUREZZA: SAP, AUMENTO PERSONALE SOLO CON ASSUNZIONI (ANSA) - ROMA, 25 FEB - «Siamo contenti che il capo della Polizia abbia sottolineato l'esigenza di aumentare il personale, ma esiste un solo modo per farlo ed è quello di assumere nuovi operatori, partendo dalle ragazze e dai ragazzi idonei ai concorsi già svolti che attendono solo di essere chiamati». Lo afferma il segretario del Sap Gianni Tonelli sottolineando che «pensare di recuperare personale chiudendo gli uffici di polizia è impensabile e assurdo». «L'Italia - prosegue il Sap - è un paese a rischio terrorismo e purtroppo stiamo perdendo tempo prezioso in chiacchiere ed analisi, senza prendere provvedimenti concreti. Si aspetta forse che succeda qualche attentato per assumere poliziotti, aumentare il numero di ufficiali di polizia giudiziaria e addestrare le forze dell'ordine alla nuove sfide che il terrorismo presenta?»(ANSA). COM-GUI 25-FEB-15 20:17 NNN

IMMIGRATI: SAP, COME FA PANSA A ESCLUDERE PRESENZA TERRORISTI SU BARCONI? Il sindacato al capo della Polizia, "migranti scappano prima di poter essere identificati"

Roma, 25 feb. (AdnKronos) - «Ci chiediamo come il prefetto Pansa possa affermare che non c'è alcuna prova della presenza di terroristi sui barconi: forse queste persone hanno un codice alfanumerico tatuato che li identifica come combattenti dell'Isis?».

Lo afferma Gianni Tonelli, segretario del sindacato di polizia Sap, in merito a quanto detto dal capo della Polizia, Alessandro Pansa, in audizione alla Camera. «Pansa - prosegue Tonelli - sa che nella maggior parte dei Cie e dei Cara in Italia non riusciamo a identificare e fotosegnalare i migranti che arrivano perché la maggior parte fugge prima?

Una per tutte: al Cara di Bologna, il 20 febbraio, su 81 persone arrivate, 67 si sono immediatamente volatilizzate per evitare il fotosegnalamento». «L'Italia è un paese a rischio terrorismo - aggiunge il segretario del Sap - e purtroppo stiamo perdendo tempo prezioso in chiacchiere ed analisi, senza prendere provvedimenti concreti. Si aspetta forse che succeda qualche attentato per assumere poliziotti, aumentare il numero di ufficiali di polizia giudiziaria e addestrare le forze dell'ordine alla nuove sfide che il terrorismo presenta?», conclude Tonelli. (Lag/AdnKronos) 25-FEB-15 18:49 NNN

Impiegati civili: Sap, negli uffici servono più poliziotti perche si svolgono attività di indagine (AGENPARL)

(AGENPARL) – Roma, 26 feb – "Non riteniamo possibile che il Capo della Polizia abbia sostenuto che servono più uomini in campo da recuperare attraverso il personale che espleta attività burocratiche e amministrative. Non esistono poliziotti' imboscati' e il problema va inquadrato nei suoi termini reali.

Per ogni poliziotto tolto dagli uffici – gente che per altro oggi ha un'età media di 47 anni –occorre un impiegato civile che va pagato, perché le buste paga non sono fatte di aria fritta. Però c'è una differenza: un 'civile' lavora 6 ore al giorno per 6 giorni a settimana e se fa l'archivista, ad esempio, non può svolgere altre mansioni. Un poliziotto lavora 365 giorni su 365, 24 ore al giorno, festivi e notturni, soprattutto può svolgere qualsiasi tipo di mansione interna ed esterna, compreso il soccorso pubblico.

Lo stipendio di un impiegato civile è appena poche decine di euro in meno rispetto a quello un poliziotto, ma le potenzialità di un agente son infinitamente maggiori. C'è un difetto di sistema. la soluzione migliore sarebbe avere tutti poliziotti negli uffici e da questo punto di vista occorre finalmente ragionare su un percorso inverso".

Così Gianni Tonelli, segretario generale del sindacato di polizia Sap, uno dei maggiori, torna sulle dichiarazioni del Prefetto Alessandro Pansa rilasciate ieri in audizione parlamentare.

"C'è un equivoco di fondo – dice Tonelli – perché anche le attività interne sono attività di polizia. Per rilasciare un passaporto o un porto d'armi non è possibile utilizzare un impiegato civile perché ci sono delle indagini da esperire. Denunciamo da tempo che il 60% delle risorse umane ed economiche è assorbito dagli apparati logistici.

Ma l'unica, vera soluzione del problema è ridurre il numero di forze di polizia e procedere ad una vera riforma del sistema. Ogni tanto, purtroppo, ritorna questo sbandierato placebo come panacea ai mali della sicurezza, una soluzione propalata anche da alcune parti politiche che si riempiono la bocca per stupidità o non conoscenza della situazione.

Senza contare che questa battaglia `contro i poliziotti è stimolata dai sindacati confederali, dalla Cgil alla Cisl, dalla Uil all'Ugl, ai quali aderiscono gli impiegati civili.

Ribadiamo il nostro concetto iniziale: è impossibile che il Capo della Polizia si sia fatto portatore di questa posizione".

Riorganizzazione Forze di Polizia

La discussa e discutibile bozza di riorganizzazione delle Forze di Polizia che sta circolando in questo periodo in rete (e non solo) altro non è che una iniziativa ufficiosa, nata attorno al lavoro di un docente universitario e promossa da un gruppo di associazioni professionali per lo più afferenti alla Polizia Locale.

Nessun crisma di ufficialità e nessuna partecipazione importante, ma solo lo studio di una proposta che vorrebbe rappresentare una soluzione ai problemi del Comparto Sicurezza. Già ad occhio nudo si notano però i pesanti sbilanciamenti che caratterizzano il testo e l'impraticabilità di alcuni passaggi, tanto che risulta legittimo giudicare il punto di arrivo addirittura peggiore di quello di partenza e cioè un vero e proprio peggioramento della situazione attuale. Il doppio impegno dell'Arma, che manterrebbe i compiti militari, lascia irrisolto il più evidente pregiudizio all'efficacia dell'apparato.

Anzi, addirittura lo aggrava andando a rafforzare il ruolo delle stellette a scapito del modello civile gestito dal solo Ministero dell'interno e previsto dalle direttive dell'Unione Europea. L'idea, poi, di cambiare divisa ad interi settori, 'mandando' una specialità dai Carabinieri alla Polizia ed un'altra nell'senso opposto, ricorda molto più un gioco da tavolo che la realtà dei fatti. Proprio in ragione di tali disastrose previsioni, il SAP si è completamente dissociato dall'iniziativa denunciandone tutti i vizi ed i limiti.

Per di più, ritenendola fondamentalmente dannosa, ha pure provveduto ad interpellare gli organi di Governo per verificare se vi sia una qualche legittimazione al progetto in modo da chiarire, se ve ne dovesse essere il bisogno, che i poliziotti non lo giudicano affatto efficace, bensì deleterio.

NOIPA, scarsa trasparenza e problematiche

La Segreteria Generale del SAP è intervenuta nei confronti del Dipartimento della pubblica sicurezza per segnalare alcune problematiche relative al sistema NOIPA e alla visualizzazione delle voci in busta paga. Abbiamo anche segnalato ulteriori problematiche relative alle indennità e alla tassazione Irpef. L'intervento integrale è sul nostro sito internet www.sap-nazionale.org, area news.

Comitato Pari Opportunità

Torna a riunirsi il prossimo 4 marzo il Comitato per le Pari Opportunità del Dipartimento della P.S. del quale il SAP fa parte con una propria rappresentante.

Come sempre per il Sindacato Autonomo di Polizia la tutela delle prerogative del personale femminile e le battaglie per l'attuazione delle politiche di genere sono al primo posto della nostra agenda.

Riferimento circa gli esiti sul Flash e sul nostro sito internet.