Roma, 11 maggio 2015

 

Gli imbecilli del disordine pubblico

Editoriale del Segretario Generale

Un anno fa, dopo la vicenda del "cretino", avviammo una fortissima campagna mediatica per convincere la politica tutta a cambiare le cose per quel che riguarda l'ordine pubblico e ad intervenire in materia di codice penale e procedura penale.

Nei mesi estivi organizzammo un Tour della Legalità in Valdisusa che fu preceduto da una conferenza stampa svoltasi in Senato alla quale parteciparono esponenti di maggioranza ed opposizione: a loro presentammo le nostre proposte.

Ci fu interesse da parte di tutti, sul piano concreto i parlamentari Gasparri (Forza Italia), Molteni/Stefani (Lega), Esposito (Pd), Giovanardi (Ncd) e Dambruoso (Scelta Civica) recepirono le nostre proposte, ma poi i lavori di Senato e Camera fecero arenare il tutto.
Chi ci segue sa bene che noi non abbiamo mai mollato la presa e i recenti, drammatici scontri di Milano avvenuti durante la giornata di inaugurazione di Expo hanno confermato l'assoluta necessità di intervenire, seriamente, sulla normativa che attiene l'ordine pubblico.

Lo stesso ministro Alfano se ne è accorto e anche il responsabile sicurezza del Pd, on. Fiano, col quale mi sono confrontato in diretta al programma "Bianco e Nero" su Radio Rai (è possibile ascoltare tutto sul nostro sito), ha convenuto su alcune proposte formulate dal SAP.

Per questo abbiamo scritto di nuovo al premier Renzi e tutti i parlamentari e prossimamente, molto presto, metteremo in campo nuove iniziative.

Ecco, di seguito, in sintesi le proposte del Sindacato Autonomo di Polizia.


MAGISTRATI IN PIAZZA

Ferma restando l’indipendenza della magistratura, durante le manifestazioni di ordine pubblico, sulla scorta di quanto già avvenuto in Valdisusa, chiediamo che sia normativamente prevista la possibilità di una presenza di pubblici ministeri in piazza al fianco degli operatori delle forze di polizia.
La presenza della magistratura requirente, difatti, deve essere prevista al fine di corroborare e avvalorare le richieste di arresto avanzate al giudice per le indagini preliminari e avviare così subito il giudizio direttissimo.



VIDEOCAMERE SULLE DIVISE, SULLE AUTO E NELLE CELLE DI SICUREZZA

Si tratta di una proposta che il SAP porta avanti da tempo, iniziata in Emilia Romagna e ora diffusa in molte realtà italiane: parliamo della distribuzione delle Spy pen.

Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha poi finalmente deciso, su nostro input, di avviare una sperimentazione per il personale dei Reparti Mobili di Milano, Napoli, Roma e Torino, conclusasi positivamente: presto tuti gli operatori dei Reparti saranno dotati di web cam.

Una tutela per i poliziotti da false denunce e accuse e una garanzia per i cittadini.



PROCEDIBILITA’ D’UFFICIO E ARRESTO OBBLIGATORIO PER IL REATO DI DANNEGGIAMENTO NON LIEVE IN ORDINE PUBBLICO E PER IL REATO DI TRAVISAMENTO

Nei casi di ordine pubblico, chiediamo di estendere la previsione dell’arresto obbligatorio oltre i casi previsti dall’art. 380 cpp.

In particolare, riteniamo importante, anche in un’ottica di deterrenza, che si possa procedere all’arresto obbligatorio nel caso in cui il danneggiamento non lieve e il travisamento si realizzino nel corso di una manifestazione pubblica o aperta al pubblico o sportiva, anche in funzione strumentale alla possibilità di attivare il giudizio direttissimo.



INTRODUZIONE DELL’ARRESTO DIFFERITO IN ORDINE PUBBLICO
L’arresto differito, introdotto per gli eventi sportivi all’indomani dell’uccisione dell’Ispettore Filippo Raciti, dev’essere introdoto per gli stessi reati in cui è previsto l’arresto obbligatorio: consente di estendere la possibilità del fermo, fuori dai limiti della flagranza, fino a 36 ore dall’avvenuto illecito, purché risulti impossibile procedere all’arresto immediato e la prova del commesso reato emerga inequivocabilmente da documentazione video-fotografica o da altri elementi oggettivi. E’, pertanto, importante estendere tale istituto - pensato e utilizzato al fine di reprimere la violenza negli stadi - in tutti i casi in cui vi siano esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.


ESTENSIONE DEL DASPO

Chiediamo, sempre in analogia alla misure intraprese per ridurre il fenomeno della violenza negli stadi, che il Daspo – vale a dire il divieto di accesso alle manifestazioni sportive per coloro che versino in situazioni sintomatiche della loro pericolosità per l’ordine e la sicurezza pubblica - venga esteso in tutti i casi in cui vi siano esigenze di tutela dell’ordine e sicurezza pubblica.

Sarebbe auspicabile che fosse il Questore stesso, nella sua qualità di autorità provinciale di pubblica sicurezza, a valutare - con la medesima ordinanza con cui dispone le modalità di svolgimento dei servizi di ordine pubblico che insistono sulla sua provincia (art. 37 dPR 782/85) – il divieto di partecipare all’evento (manifestazione, corteo, ecc.) dei già "daspati".


PROTOCOLLI OPERATIVI – REGOLE DI INGAGGIO

Come è noto, l'uso legittimo delle armi è disciplinato dall'art. 53 del Codice Penale. Riteniamo necessaria l’introduzione di un protocollo operativo con atto avente forza di legge con caratteristiche diverse da quelle del progetto attualmente in valutazione al Dipartimento della P.S., che indichi, cioè, in via preventiva ed in modo chiaro ed inequivocabile, con norme poche ma certe, in ossequio ai principi di determinatezza e tassatività di matrice costituzionale, quando e con quali modalità possano utilizzarsi le armi e gli altri mezzi di coazione fisica in uso agli operatori della Polizia di Stato (sfollagente, spray urticanti, idranti, ecc.).


GARANZIE FUNZIONALI

Il SAP chiede da tempo la previsione di un nuovo procedimento giurisdizionale per i fatti compiuti nell’adempimento del proprio dovere o relativi all’uso delle armi. Si richiede, in particolare, una modifica al codice di procedura penale che attribuisca al Procuratore Generale della Repubblica, nel distretto di Corte d’Appello, la competenza a svolgere una previa valutazione (di garanzia) dei fatti aventi origine e causa nel servizio di Polizia, con l’introduzione di una particolare forma di archiviazione, richiesta con atto motivato, qualora le condotte degli operatori delle Forze dell’Ordine possano attagliarsi a una qualunque causa di giustificazione (artt.50 – 54 c.p. – legittima difesa, uso legittimo delle armi, adempimento di un dovere, etc.).


AMPLIAMENTO DI TALUNE FATTISPECIE DI REATO DI "ORDINE PUBBLICO"

Si rende necessaria l’ampliamento di talune fattispecie di reato che si verificano in occasione di manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico o sportive al fine di contenere i gravi episodi di violenza che si verificano in queste occasioni. Questa la posibile modifica: Articolo 1 (Modifiche alla legge 13 dicembre 1989, n. 401) Al titolo della legge 13 dicembre 1989, n. 401 le parole: "manifestazioni sportive" sono sostituite con le parole: "manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico o sportive".

Parola di Edward

Si taglia si taglia, ma solo quando e come fa comodo!

Perchè se c'è qualche esigenza di visibilità o se bisogna fare qualche "marchetta", il Dipartimento della p.s. e le sue "solerti" Amministrazioni territoriali si attivano - sulla pelle dei colleghi - senza lesinare sforzi e risorse.

E' il caso della Scuola di Trieste dove, lo scorso 7 maggio, due poliziotti sono stati spediti con un pullman Iveco della Polizia in quel di Mestre per caricare alcuni studenti e portarli nella vicina Venezia, tutto su disposizione della Questura del capoluogo lagunare.

Non abbiamo nulla contro gli studenti, ci mancherebbe, ma benettiddio c'era bisogno di far venire un autobus con colori di istituto da Trieste e impiegare due agenti per trasportare i ragazzi per pochi km, da Mestre a Venezia? Ma affittare qualcosa in loco non sarebbe stato più conveniente?? Zac zac, si taglia... Ma solo sulla pelle dei colleghi...

Meditate gente, meditate! Buon taglio a tutti!!

Il consiglio delle massaie

Il comitato delle massaie, non sempre presente su queste pagine, ma sempre vigile e attento alle vicende di casa - Polizia, registra l'ennesima assenza di buon senso da parte del superiore Ministero.

Ma come si fa, diciamo noi, a distribuire ai poliziotti divise operative estive con Polo che mancano di tasche funzionali???

Secondo gli "scienziati" che siedono al Dipartimento, come è possibile lavorare senza una tasca porta penna, porta blocchetto e porta cellulare di servizio?

Per altro, come ci segnalano gli amici del Sindacato Autonomo di Polizia di Torino, i colleghi si sono dovuti organizzare a spese proprie per comprare nei negozi di articoli militari un porta oggetti da applicare al cinturone...

Ma anziché far spendere 18/20 euro a poveri poliziotti che hanno gli stipendi fermi da 7 anni, il Ministero non potrebbe fornire direttamente questo accessorio? Lo sappiamo noi cosa serve - o meglio, servirebbe - a Roma...

Occhio al mattarello!!!