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Numero 3 Roma, 25 gennaio 2016
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Il nostro appello al Presidente della Repubblica: qui si minano diritti inviolabili
Il
nostro appello al Presidente della Repubblica: qui si minano diritti inviolabili
Editoriale del Segretario Generale
La questione del nostro collega sospeso dal servizio, rappresentante sindacale SAP e oggi Segretario Nazionale, unitamente alla vicenda della mia maglietta a prova di cretino, che ha scatenato l’avvio di un iter disciplinare nei miei confronti, rappresentano la punta di un iceberg di una campagna di inquisizione posta in essere per intimidire tutti i Poliziotti e per impedire al personale di interloquire con la società civile per denunciare i nefasti effetti dei tagli.
Per questo, siamo stati costretti ad alzare i toni e a procedere con le denunce che raccontiamo in questo Flash sinteticamente e che chiunque può analizzare attraverso la corposa e puntuale documentazione disponibile su questo sito web.
La questione, voglio essere chiaro, non riguarda la mia persona o il collega sospeso, ma concerne i valori fondanti della Democrazia con la D maiuscola.
"Non sono d’accordo con te, ma darei la vita per consentirti di esprimere le tue idee", diceva Voltaire.
In democrazia ci si confronta e in uno stato di diritto anche lo Stato stesso è soggetto alle regole.
Ci sono principi costituzionali inviolabili come la libertà di pensiero, la libertà di associazione, le libertà sindacali delle categorie, la partecipazione democratica prevista per altro dall’art. 1 della nostra Carta perché l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
Soprattutto, la sovranità appartiene al popolo.
Una partecipazione democratica che necessariamente può avvenire in due modi: con il voto o con le formazioni sociali costituzionalmente garantite, sindacati in testa.
In questo delicato momento storico si cercano di reprimere le libertà garantite dalla Carta per reprimere il dissenso.
E’ una questione grave, un problema che travalica i 4 muri della nostra bottega.
Per questo ho iniziato uno sciopero della fame a Montecitorio, per questo la prossima settimana saremo sotto il Quirinale e invitiamo tutti i colleghi a dare disponibilità in tal senso.
Qui sono in gioco valori ben più importanti di un casco marcio o un gap scaduto.
Non ci resta, in questo momento, che permetterci di disturbare il Presidente della Repubblica e confidare nella capacità di mediazione che ha sempre dimostrato.
Per tale motivo abbiamo stampato 100.000 cartoline che arriveranno presto al Colle.
Noi siamo Paladini di San Michele Argangelo, nostro protettore e con spirito laico ci approcciamo alla sua preghiera: dobbiamo combattere e vincere il male, gli spiriti ribelli, nemici della Verità e della Giustizia.
Quella che verità che i colleghi hanno sempre detto quando denunciano le inefficienze del sistema della sicurezza.
Per rispetto e per adempiere al nostro Giuramento verso la Repubblica, la Costituzione e i suoi Valori, quel Giuramento che abbiamo prestato per essere Poliziotti, non possiamo prestarci agli abusi che stiamo subendo e accettarli passivamente.
E se dovremo combattere il male con gli strumenti consentiti dall’ordinamento e con le forme di lotta e dissenso garantiti dalle leggi, lo faremo.
Con il pieno sostegno di tutti i colleghi e di tutti coloro che hanno a cuore le sorti di uno dei beni primari da tutelare in ogni modo: la sicurezza, resa possibile ed esercitata solo dai professionisti della sicurezza.
Che qualcuno vorrebbe mettere a tacere.
Sicurezza: Sap denuncia Pansa, prove false contro agente
Sindacalista mostrò in tv caschi, secondo Ps, non in uso
(ANSA) - ROMA, 21 GEN
Prove "false" costruite a tavolino, per "intorbidire" la verità e "minare la credibilità" del sindacato che da anni denuncia "il pessimo stato della sicurezza, devastata dai tagli".
E’ l’accusa che il segretario del Sap Gianni Tonelli rivolge al Dipartimento della Pubblica Sicurezza e alla questura di Roma, ricostruendo la vicenda del sindacalista sospeso dal capo della Polizia Alessandro Pansa per aver mostrato nel corso di una trasmissione tv caschi non più in uso, secondo il Dipartimento, e altri equipaggiamenti scadenti.
La vicenda è quella di F.R., un agente e dirigente sindacale in servizio al commissariato Vescovio che, con il volto e la voce travisata, mostrò durante una puntata di Ballarò dello scorso novembre caschi, giubbotti antiproiettile e M12, per sostenere che i poliziotti operano senza le condizioni di sicurezza. Secondo il Dipartimento, quei caschi non sono più in uso alla polizia ed inoltre sarebbero stati prelevati in maniera fraudolenta, assieme al resto del materiale, da un armadio blindato, di cui il sindacalista aveva le chiavi.
"E’ tutto falso, una patacca colossale priva di fondamento e riscontro con la quale si è cercato di far passare per sbagliato ciò che è giusto, per bianco quello che è nero con il solo obiettivo di minare la credibilità del Sap e le sue denunce" dice Tonelli spiegando che proprio per questo ha denunciato per falso in atto pubblico sia lo stesso Pansa sia il questore di Roma Nicolò D’Angelo.
Per sostenere le sue ragioni, il Sap ha messo in fila i documenti presentati dal Dipartimento per sospendere il sindacalista, contestandone la correttezza e la veridicità e sostenendo che in alcuni casi chi li ha redatti ha cambiato versione. Proprio da quei documenti si capisce invece che "i caschi mostrati sono in uso": il 3 dicembre, dunque pochi giorni dopo il servizio, sostiene infatti Tonelli, quegli stessi caschi "vengono consegnati al turno 14-20". Quanto ai giubbotti antiproiettile, il sindacalista "non ha mai detto che sono scaduti, come sostenuto dal Dipartimento, ma in scadenza a dicembre".
E sugli M12 "ci sono ben 4 colleghi che hanno testimoniato che erano in uso. Senza contare che il registro del commissariato conferma la stessa cosa".
Per confutare la tesi che l’agente non ha portato fuori il mitra nascosto sotto il giubbotto, inoltre, Tonelli ha fatto indossare ad un altro sindacalista un giubbotto con nascosto sotto un finto mitra, per sostenere che sono le stesse immagini del video trasmesso a dimostrare che non lo aveva.
Dunque, è la tesi del sindacato, F.R. "ha esercitato un diritto di denuncia e un dovere, in quanto Rls, vale a dire rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nei posti di lavoro".
"E’ la schifezza degli equipaggiamenti ad arrecare danno all’amministrazione - conclude Tonelli - ma la colpa non è di chi la fa vedere ma di chi la ha prodotta". (ANSA)
Concorso 1.400 Vice Ispettori, azione ricorsuale
Il SAP ha ritenuto doveroso sostenere e favorire la
presentazione di ricorsi al T.A.R. avverso l’Amministrazione per il bizzarro,
sospetto e non condivisibile esito della prova scritta relativa al concorso per
la nomina di 1400 Vice Ispettori.
Nello specifico ha richiesto ad uno Studio legale, specializzato nel campo delle FF.OO., di studiare la questione e di individuare la procedura giurisdizionale finalizzata alla miglior tutela di tutti coloro che, non avendo ingiustamente superato la prova scritta, ravvisino gli estremi per ricorrere e vogliano attivarsi a tutela della propria posizione.
Il SAP sosterrà fattivamente l’azione in tal senso dei propri iscritti finalizzata alla tutela degli interessi ingiustamente danneggiati e, comunque, ha già predisposto il percorso anche per i colleghi non iscritti. L’Amministrazione ha scelto infaustamente, di consentire l’accesso agli atti, mediante il ritiro presso gli uffici del Dipartimento a Roma. Sospettavamo questa scelta e ci siamo preparati per agevolare il ritiro e la necessaria valutazione.
Tutti i colleghi che intendono attivarsi di rivolgersi alle
Segreterie provinciali SAP che hanno ricevuto istruzioni
in merito.
La battaglia continua!
Procedimento disciplinare nei confronti del Segretario Generale del SAP, interrogazioni parlamentari di GASPARRI e MOLTENI
Il senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia (Vice
Presidente del Senato) e l’onorevole Nicola Molteni della Lega Nord
(Responsabile sicurezza del partito) hanno presentato due interrogazioni
parlamentari al ministro Alfano a seguito del procedimento disciplinare
aperto nei confronti del Segretario Generale del SAP, Gianni Tonelli.
Precedentemente era intervenuta, sulla propria pagina Facebook, anche la Presidente di Fratelli d’Italia, on. Giorgia Meloni.
Gianni Tonelli (Sap) denuncia il capo della Polizia Pansa: "Ecco come hanno falsificato le prove contro l’agente"
L’accusa è di aver falsificato le prove che hanno poi portato
alla sospensione dal servizio un agente. Si tratta di F. R., il poliziotto che
aveva denunciato davanti alle telecamere di Ballarò le condizioni di insicurezza
in cui lavora la polizia, mostrando caschi
usurati
e giubbotti anti-proiettili inadatti per pallottole superiori al calibro 357
magnum (come quelle dei kalashnikov, mitragliatrice preferita dai terroristi).
L’agente è a sua volta accusato tra le altre cose di peculato e abuso d’ufficio.
Ma per quell’allarme è stato sospeso e gli è stato dimezzato lo stipendio. Gianni Tonelli, segretario del Sindacato Autonomo di Polizia, ora vuole andare fino in fondo alla vicenda: il suo obiettivo è di smuovere i vertici del Dipartimento di Pubblica Sicurezza perché dietro questo attacco "alla libertà sindacale" c’è un "mandante politico".
E per questo chiede le dimissioni del Capo della Polizia Alessandro Pansa e del Questore di Roma Nicolò D’Angelo. La richiesta di un passo indietro, però, non basta: il Sap ha dato mandato allo studio dell’avvocato Marco Zincani di Bologna di portare in tribunale quegli stessi vertici per falso in atto pubblico perché, "a tavolino", hanno manomesso le prove della correttezza di F.R., peraltro dirigente sindacale e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nei posti di lavoro, quindi tenuto a denunciare la situazione di insicurezza degli agenti.