Numero 4

Roma, 1 febbraio 2016

 

Sciopero della fame per la Verità e la Giustizia

Editoriale del Segretario Generale

Scrivo questo editoriale ormai al mio nono giorno di sciopero della fame, una situazione che si sta protraendo oltre i limiti che comunque non mi impediranno di proseguire.
Non è stato facile, non lo è e non lo sarà e sono consapevole dei rischi e delle ricadute negative consapevole dei rischi ma sono convinto, parafrasando una vecchia massima, che un uomo che non lotta davvero per le sue idee vale poco oppure valgono poco le sue idee. Questa forma estrema di protesta è il redde rationem di una campagna fortissima che il SAP e solo il SAP, da quando ho l'onore e l'onere di guidarlo, ha intrapreso non solo contro l'attuale classe di Governo che continua a tagliare uomini, mezzi e risorse - cercando di 'imbrogliare' i colleghi e soprattutto l'opinione pubblica con assunzioni fittiziamente 'straordinarie' che in realtà sono quelle già previste dal turn over al 55 per cento e con un bonus annuale da 80 euro al posto di un vero contratto - ma anche e soprattutto col Dipartimento di pubblica sicurezza, con gli attuali vertici interessati soltanto al mantenimento della propria poltrona e degli incarichi post pensione, pronti a mandare per strada i colleghi senza formazione adeguata per vincere le nuove sfide che arrivano dal terrorismo islamico, con autovetture che hanno 250.000 km, vestiario fatiscente, armi che hanno 40 anni e giubbotti antiproiettile scaduti che, con una circolare, si pretenderebbe di mantenere in piena efficienza.
Un 'sistema' che è pronto a tutto per difendere se stesso e che si avvale della longa manus della consorteria, quei sindacati di ispirazione confederale proni e acquiscienti nei confronti del potere, pronti a comando a trasformarsi in cecchini da fuoco amico pur di conservare privilegi e rendite di posizione. Una battaglia seria contro un sistema cosi potente e strutturato di queste dimensioni non poteva e non può non avere delle conseguenze: dirigenti sindacali SAP falsamente accusati e sotto procedimento disciplinare per aver semplicemente detto la verità ed esercitato le prerogative di controllo e vigilanza che le leggi - dalla 626/1994 alla 81/2008 - ci assegnano, attacchi addirittura al sottoscritto in qualità di massimo rappresentante del Sindacato Autonomo di Polizia con l'avvio di un RIDICOLO procedimento disciplinare per una maglietta con un enorme "I
POLIZIA" indossata in tv che solo un CRETINO può scambiare per una polo autentica della polizia, una censura preventiva e anche successiva applicata nei confronti dei principali media per oscurare le nostre battaglie, che ci costringe a fare salti mortali per uscire su giornali e andare in tv (dove comunque siamo il sindacato più presente). Per questo, ho deciso di assumere sulla mia persona, per la responsabilità che mi sono preso ormai due anni fa quando sono stato eletto all'unanimità Segretario Generale del SAP e con il pieno consenso della comunità interna che registro ogni giorno attraverso le persone che incontro, le telefonate, i messaggi e soprattutto i social, la scelta difficile di una protesta estrema eppure pacifica, gandhiana, quella appunto dello sciopero della fame.

Siamo partiti da Montecitorio, ci siamo spostati al Quirinale e nei prossimi giorni saremo a Rimini, al Consiglio Generale del SAP convocato dal 2 al 4 febbraio per una tre giorni di lavori e formazione. Vorrei ringraziare uno per uno i tanti colleghi che mi sono vicini e tutti quei cittadini che sono venuti a trovarmi a Roma sotto il gazebo per spronarmi ad andare avanti.
Voglio ringraziare i segretari generali Franco Maccari del COISP, Giorgio Innocenzi della CONSAP, Marco Moroni del SAPAF e Antonio Brizzi del CONAPO, oltre ad alcuni amici della GUARDIA di FINANZA, per essere venuti al Quirinale con ampie delegazioni e per aver espresso pubblicamente vicinanza e solidarietà. Dobbiamo andare avanti. Devo andare avanti. A tutti gli iscritti, ai colleghi, a chi sui social appoggia questo sforzo chiedo solo una cosa: veicolate e condividete il più possibile i miei mini video e i comunicati che pubblico, scrivete alle redazioni dei Tg tempestandole di mail, cercate di spiegare al vostro collega di reparto, di volante o di ufficio l'importanza di questa battaglia che ha lo scopo di difendere ciò che di più sacro abbiamo: la libertà e la dignità.

Ai parlamentari della Repubblica, a cui ho scritto una accorata mail per spiegare la situazione, chiedo un intervento forte e autorevole nelle sedi istituzionali preposte. Qui si parla di verità e giustizia, di diritti costituzionalmente garantiti come quelli della libertà di parola, dissenso, di associazione e di sovranità popolare. Non possiamo permettere a nessuno di toglierceli. Insieme possiamo farcela.

Dobbiamo farcela.

Ce la faremo.

Sap, 8° giorno di sciopero della fame per Tonelli. Il medico consiglia il ricovero (Affaritaliani.it)

Roma, 28 gennaio 2016 - Ottavo giorno di sciopero della fame per il segretario generale del sindacato di polizia Sap, Gianni Tonelli, in protesta contro i vertici del Viminale

Ottavo giorno di sciopero della fame per il segretario generale del sindacato di polizia Sap, Gianni Tonelli, che si trova nei pressi del Quirinale con un gazebo dove la clamorosa protesta viene attuata, come sottolinea l'organizzazione, per sensibilizzare il Presidente della Repubblica sulla grave situazione che, ad avviso del Sap, si è creata con i vertici del Viminale che contrastrebbero le funzioni di vigilanza e denuncia del sindacato stesso. Oggi un medico ha visitato Tonelli consigliando il ricovero. Numerosi cittadini, associazioni e sindacati hanno portato solidarietà al Sap, anche alcuni appartenenti della guardia di finanza, il Coisp, la Consap, il Sapaf e il Conapo.

Il Sap è stato protagonista nelle settimane scorse di una serie di denunce sui media relative a equipaggiamento scaduto. alcuni dirigenti sindacali sono stati sospesi dal servizio per aver mostrato in tv giubbotti antiproiettile che sarebbero poi risultati già fuori uso, tesi questa contestata dal Sap che protesta con uno sciopero della fame e chiede l'intervento di Mattarella.
Stamani era prevista una visita medica a Tonelli per accertare le sue condizioni di salute dopo 8 giorni di sciopero delle fame in cui ha ingerito solo acqua e integratori senza calorie.
Lo sciopero della fame è iniziato giovedì scorso a Montecitorio e sta proseguendo al Quirinale.

Movimenti SOVRINTENDENTI, l'Amministrazione non può scaricare sui colleghi le proprie inefficienze!!!

Se è vero come e' vero che l’attuale condizione che vede la Polizia carente di ben 25 mila Ufficiali di P.G. è stata causata coscientemente e volontariamente dalla nostra Amministrazione, non si capisce perché ora questa colpa si debba scaricare su qualche decina di nostri colleghi "condannati" da due anni a prestare servizio lontano dalle proprie abitazioni.
Costoro, a cui viene fatto "pagare" il diritto di migliorare la propria posizione professionale, sono poliziotti con 20 o 30 anni di servizio, un’età matura, con famiglia etc...

Questo collega, esistente davvero, non inventato, spedito due anni fa a 1200 km da casa dopo che ha messo l’agognata e meritata barretta sulla spallina, che ha 54 anni, moglie e figli, genitori ormai anziani che spesso vanno assistiti, economicamente ormai stremato, psicologicamente e professionalmente inappagato, non dovrebbe tornare immediatamente nella propria sede???

Chiariamo bene le cose: quei colleghi che hanno terminato or ora il corso avrebbero dovuto indossare i gradi non più tardi della fine del 2005 dando il cambio ai loro predecessori del 25° corso. Dieci anni fa, quindi!!!

Nelle lunghe tortuose e intense trattative per partorire il cosiddetto Concorsone era stato stabilito molto bene che tale procedura straordinaria di "recupero" delle migliaia di ufficiali di P.G. che, per negligenza del Dipartimento, mancavano dall’organico, non avrebbe dovuto procurare alcun danno agli interessati.

A casa coloro che attendono il rientro nella propria sede e a casa anche i neopromossi del 26°!!!
E' il minimo che deve fare l’Amministrazione per rimediare ai propri errori, ossia l'aver costretto tutti gli uffici ad operare per molti anni con un pesantissimo deficit di "sottufficiali" e ad aver mortificato le sacrosante aspirazioni di carriera di migliaia di poliziotti.

Invece adesso - l'Amministrazione!!! - finge di scordarsene, tutto questo non conta più e conterebbero invece presunte "esigenze di servizio", di operatività, di funzionalità...

Come mai queste stesse necessità siano state ignorate per i dieci anni di concorsi negati, lo sa solo la coscienza di chi ha partorito la brutta, bruttissima prima velina di trasferimenti.
Il SAP ha preso subito posizione formalmente contro tale condotta del Ministero e ha scritto al Capo della Polizia, attuando le iniziative adeguate per risolvere il problema di questi nostri colleghi maltrattati!!!

Firenze, un 'Magnifico' poco magnifico. Edificio allo sfascio in cui operano e alloggiano i poliziotti

Il Dipartimento ha finalmente indetto una riunione per discutere la condizione dell’ormai tristemente famoso stabile dove oltre un migliaio di colleghi prestano quotidianamente servizio o vi alloggiano addirittura: riscaldamento e refrigerazione spesso non funzionanti, acqua calda mancante anche per mesi, allagamenti, ascensori fermi … e molto altro.

Con incredibile sfacciataggine il Dipartimento ha ignorato i quintali di lettere ricevute contenenti le segnalazioni e le proteste, le decine di articoli di giornale che hanno denunciato gli assurdi disservizi, le numerose figuracce inevitabilmente patite sulle televisioni, finanche il noto servizio di "Striscia la notizia" in cui proprio la nostra Segreteria fiorentina ha mostrato la condizione indecente della struttura.

Si è mosso, indicendo un incontro "di prassi", a seguito di semplici richieste formali, quasi si trattasse di un caso di routine. Invece la gravità di quanto sta accadendo è pesante e conclamata: il progetto su cui si lavora è quello di svuotare il Magnifico e ricollocare i vari uffici ospitati in altre caserme disponibili o in via di acquisizione, ma ad oggi non si sa cosa faranno i tantissimi poliziotti che fruiscono dell’alloggio collettivo che rimarrebbero a piedi. Facendo il conto dei posti letto attuali e quelli che si avrebbero col trasloco ci si accorge che ne mancano all’appello ben 400!!

E poi la perdita dei posti auto, il destino precario del Commissariato Rifredi e varie altre lacune che rendono il progetto di risistemazione degli uffici di Polizia della città un vero salto nel buio.
Senza contare l'assurda decisione di collocare l'RPC alla De Laugier, in pieno centro cittadino, in quanto il Reparto spesso lavora fuori Firenze, direzione autostrada Firenze mare e quindi verso Prato, Pistoia, Lucca, Viareggio e Massa.

La parte davvero incomprensibile è quella finanziaria: alla fine di quest’anno, termine posto per abbandonare l’edificio (ma che certamente non potrà essere rispettato), la locazione del Magnifico sarà costata globalmente più di 63 milioni di euro e si prevede di spenderne altri 20 (ma che saranno in realtà non meno di 30 o 35) per la sistemazione degli edifici in cui trasferire, per un totale che si avvicina quindi ai 100 mln di euro.

Questo per i 16 anni fatti dall’acquisizione dell’ex hotel e considerando che gli ultimi 4 o 5 anni i poliziotti del Magnifico hanno vissuto un’esperienza da terremotati e non da operatori della Sicurezza.
Il SAP, che era presente alla riunione col Segretario Nazionale Michele Dressadore ed il Segretario Provinciale di Firenze Antonio Baldo, ha stigmatizzato l’errata ed inefficace scelta dell’Amministrazione, sia locale che centrale, di non rendere partecipi le rappresentanze del personale e raccoglierne le riflessioni e i suggerimenti, che peraltro, visti i risultati, sarebbero stati senza dubbio utili.

I rappresentanti dell’Amministrazione seduti al tavolo, il dr. Ricciardi delle Relazioni Sindacali e la dr.ssa Bardari del Servizio Accasermamento, hanno preso atto che la loro disponibilità, pur apprezzabile, non poteva però soddisfare le richieste di informazioni avanzate dal tavolo per cui il confronto è stato rimandato ad un incontro, da svolgere a stretto giro, con soggetti in grado di interloquire più efficacemente.

Concorso 1.400 Vice Ispettori, accesso agli atti informatico

I candidati che hanno presentato istanza di accesso agli atti, potranno accedere al portale "Intranet" predisposto dall'Amministrazione all'indirizzo https://concorsi.poliziadistato.it, per prendere visione e stampare i documenti richiesti, solo dopo aver ricevuto specifico e personale avviso da parte dell'Ufficio Attività Concorsuali.

Concorso pubblico 559 Allievi Agenti riservato Vfp

E' stato bandito un concorso pubblico, per titoli ed esami, per 559 Allievi Agenti riservato ai volontari in ferma prefissata.

Il bando è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 gennaio.