Numero 21

Roma, 30 maggio 2016

 

Abbasso il N.I.M.B.Y. - Not in my back yard –

Signore dammi la forza di cambiare le cose che possono essere cambiate, la pazienza per sopportare quelle che non possono essere cambiate ma soprattutto l’intelligenza di sapere riconoscere e distinguere le une dalle altre" CAPO, siamo molto contenti del fatto che Lei, durante il suo discorso di insediamento, abbia più volte sottolineato la necessità di puntare al cambiamento. Con grande piacere abbiamo preso atto di quelli che sono i contenuti del suo intervento e soprattutto, del fatto che anche secondo Lei, ci sono tante cose da cambiare. Il fatto che Lei voglia portare una grande trasformazione significa che il quadro della P.S. che noi abbiamo additato in negativo più e più volte ha un fondamento reale. Se le cose andassero bene il cambiamento non sarebbe necessario. Invece no. Facendo riferimento alla frase di Tommaso Moro da Lei citata, desidero rilevare che il Direttore Generale della Pubblica Sicurezza è una delle persone più influenti, con maggiore potere, autorevolezza e autorità nel Paese. Per questo sono certo che le cose, se questo è il suo reale intendimento, muteranno; un percorso agevolato dalla credibilità che la sua persona si è creata sia nello schieramento di maggioranza che, ho personalmente riscontrato, tra i soggetti dell’opposizione. Lei avrà la possibilità di fare tanto e allora ci attendiamo tante cose, perché molto può essere cambiato e deve essere cambiato. Segnalo però la presenza di alcuni MACIGNI sulla strada che vanno immediatamente rimossi. E’ vitale dare qualche immediato segnale di cambiamento perché una delle partite più grosse e difficili che Lei si troverà a giocare, sarà quella sul recupero della FIDUCIA del personale. Purtroppo questo sarà uno dei compiti più ardui e patrimonio della pesante un’eredità che la gestione precedente le ha lasciato. Il personale è totalmente sfiduciato. Suonerebbe a provocazione dire che basta fare un sondaggio: si capisce dai social. I poliziotti non hanno più fiducia nell’Amministrazione. Logica conseguenza di tanti fatti. Come, ad esempio, le persecuzioni disciplinari, l’abbandono nelle fauci del Partito dell’Antipolizia, le decennali e frustrate aspirazioni di carriera, la gestione dell’ultimo concorso intero da Ispettore oppure colleghi che a 56 anni, per un grado da Sovrintendente devono essere trasferiti a centinaia di chilometri da casa a 4 anni dalla pensione, ecc., ecc., ecc... Sono follie. Follie di chi non sa cosa significa amministrare il personale. Perché amministrare il personale significa primariamente tenere in considerazione le esigenze dello stesso, per cercare di conciliarle i doveri di servizio con quelli familiari e personali. Perché prima di pretendere una prestazione è indispensabile mettere le persone nelle condizioni di poterla offrire e con la giusta motivazione e con le minori ricadute negative. Qualcuno deve imparare a capirlo. E’ facile essere armati da pavonesca motivazione dirigenziale su uno scranno di comando da 4-5 mila euro a mese mentre è molto più difficile trovare positivi stimoli sulla strada con 1300 euro al mese quando si è considerati numeri abbandonati al proprio destino e sputi. C’è un popolo di Poliziotti che vuole servire il proprio Paese ma vuole essere messo nelle condizioni di poterlo fare. Significa essere dotato del giusto equipaggiamento, della giusta formazione, della giusta motivazione, delle giuste certezze e del necessario sostegno. Parlare di cambiamento, come ha fatto Lei, significa avallare le nostre tesi, comprende il nostro malcontento e interpretarlo con la dovuta consequenzialità. Al contrario, noi fino ad oggi ci siamo scontrati contro un muro di conservatorismo peloso, carrierista, individualista e a volte immorale. Il nostro desiderio di cambiamento è più che giustificato. Lei di cose ne può cambiare tante, quindi ci aspettiamo che lo faccia veramente. BENVENUTO CAMBIAMENTO e ABBASSO il N.I.M.B.Y. (Not In My Back Yard).

Riordino della Carriere. Il Consiglio di Stato sostiene le tesi del SAP

Anche il Consiglio di Stato, nel recentissimo parere del 12 maggio, espresso sullo schema del decreto legislativo relativo al "Riordino legge Madia" ha confermato, la bontà e la genuinità di una delle tesi sostenute dal SAP. In particolare, ha testualmente ribadito che, "l’autorizzazione di spesa richiamata dalla legge delega, include espressamente nel proprio ambito di applicazione il "personale non direttivo e non dirigente delle Forze Armate e delle Forze di Polizia", deve concludersi per l’esclusione del personale direttivo e dirigente dalla destinazione delle somme." Conseguentemente ha formulato, ai fini della validità del parere, la seguente osservazione e proposta di modifica: "Pertanto, devono essere aggiunte, infine, le seguenti parole ", con esclusione del personale direttivo e dirigente delle Forze Armate e delle Forze di Polizia". Il SAP quindi, non può che ripresentare la sua proposta di riordino, articolata per fasi strettamente sequenziali, in conformità all’utilizzo delle risorse finanziarie.

1° STEP

Istituzione di un ruolo unico Agenti, Assistenti, Sovrintendenti;

Ruolo aperto con transito a domanda mediante corso nella qualifica di Sovrintendete, da parte degli Assistenti Capo, che abbiano il compiuto del 20 anni di servizio e risultino senza demerito.

Attuazione totale del ruolo Direttivo Speciale come previsto dalla riforma del 2000;

Riempimento di tutti i posti resi vacanti nel ruolo di Ispettori Superiori / Sostituti Commissari mediante scrutinio per merito comparativo, privilegiando l’anzianità, tra i colleghi provenienti dalla qualifica di Ispettore Capo;

Ripianamento di tutti i posti resi vacanti nel ruolo degli Ispettori e di quelli conseguenti al transito degli Ispettori Capo nella qualifica di Ispettore Superiore, mediante concorso interno riservato ai Sovrintendenti, per merito comparativo con particolare valorizzazione dell’anzianità.

2° STEP

Dirigenzializzazione di tutti i Direttivi Ante Riordino salvaguardando, anche mediante assegni ad personam, i benefici economici e gli istituti giuridici maturati e conseguenti nel previgente regime di carriera;

Ingresso nel ruolo di Agente con il possesso del diploma di scuola media superiore.

ecc....

3° STEP

ecc... ecc...

La proposta di riordino del SAP articolata per fasi strettamente sequenziali, in conformità all’utilizzo delle risorse finanziarie

Anche sugli immigrati il SAP Pinocchio ha ragione

Insieme ai migranti sbarcano i terroristi

Due anni fa, quando il "fenomeno dei migranti" era scoppiato in maniera fortissima, il SAP, era andato a verificare quali fossero le reali condizioni dei porti presi d’assalto. Una volta giunti a Pozzallo, a Mineo, a Reggio Calabria e a Taranto, i rappresentanti del Sindacato Autonomo di Polizia, si sono resi conto delle precarie condizioni in cui gli agenti si trovavano ad operare. Era una situazione pericolosissima, sia sotto il profilo sanitario - non vi era un’adeguata cintura sanitaria - e sia perché non vi era una cintura di Polizia di prevenzione, proporzionata per bloccare all’ingresso criminali e terroristi. Due anni fa dunque, denunciavamo questo, ma qualcuno, ci diceva che facevamo solo dello sterile allarmismo e ci accusava di essere strumentalizzati politicamente. Oggi, anche l’Europol ci dà ragione con l’articolo pubblicato sui quotidiani nazionali e certifica la situazione di precarietà e disagio per l’accoglienza di clandestini. Il direttore del Centro Anti-terrorismo di Europol, Manuel Navarrete Paniagua, afferma - come aveva già denunciato in precedenza il Sindacato Autonomo della Polizia - che i terroristi stanno utilizzando il flusso dei migranti per infiltrarsi in Europa. "Non si hanno dati su un utilizzo sistemico, ma lo stanno facendo", sostiene Paniagua. Proprio per fronteggiare l’ennesima minaccia sottovalutata dal Governo, gli ufficiali di Europol stanno affiancando quelli di Frontex negli hotspot di quattro isole della Grecia e della Sicilia con l’obiettivo di stringere le maglie e impedire l’infiltrazione di terroristi. Bisogna, sempre secondo il Direttore del Centro Antiterrosimo di Europol, predisporre ulteriori verifiche sui controlli già posti in essere dagli Stati Membri. Come si legge nell’articolo, vi sono dei cambiamenti nel modus operandi degli attacchi terroristici dell’Isis. Il rischio, secondo gli esperti, è quello che i prossimi attentati jihadisti, siano portati a termine da donne. L’impiego di terroriste donne per possibili attentati presenta grandi vantaggi per l’Isis: la moltiplicazione dell’impatto mediatico delle stragi e un aumento dell’effetto intimidatorio sulla popolazione civile.

Vibo Valentia. Diseducazione di Stato

Mentre in tutta Italia si investono risorse, uomini e mezzi per educare le nuove generazioni alla legalità a Vibo Valentia questo non accade. Le Forze dell’Ordine attraverso mirati incontri con le scolaresche, affrontano temi relativi al bullismo con la campagna "Smonta il bullo", temi riguardo l’educazione stradale con la campagna "Guido con Prudenza", e tante altre ancora, con il chiaro obbiettivo di diffondere i valori della legalità. A Vibo Valentia, proprio mentre si celebrava il 164° anniversario della fondazione della nostra amata Polizia di Stato, il Sig. Questore Filippo BONFIGLIO, alla presenza del Sig. Prefetto Carmelo CASABONA, ha mandato in scena una grottesca ricostruzione di uno scontro di piazza tra manifestanti e forze dell’ordine.

La bizzarra iniziativa ha però visto protagonista, nelle vesti di manifestanti, una scolaresca che per rendere credibile la rappresentazione ha scagliato contro gli operatori del XII Reparto Mobile di Reggio Calabria, appositamente fatti intervenire, cubetti in legno; orbene pur non volendo entrare nel merito, ci chiediamo, era opportuno che in un territorio come quello Vibonese dove la n’drangheta non perde occasione per offendere i simboli dello Stato fornire questa occasione? Forse non è stato ben compreso da chi ha disposto tutto ciò che lo slogan era "Esserci sempre" con il significato del solenne impegno dell’intera Polizia di Stato, a misurarsi con le nuove sfide non prevedendo tra queste anche la "diseducazione di Stato".

Il SAP, chiede il rinnovo del parco veicolare di Palermo in uso per i Servizi di Scorta

All’indomani della strage di Capaci, dove tutti sono bravi a strapparsi le vesti per quello che è accaduto, riguardo alle uccisioni di giudice Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e dei nostri tre colleghi Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, la situazione rimane invariata gravissima. Infatti, dopo il grave agguato subito nei giorni scorsi dal Presidente del parco Nebrodi, Dott. Antoci e al personale di scorta della Polizia di Stato, la Segreteria Nazionale del SAP, insieme a quella Provinciale di Palermo, ha chiesto al Prefetto e al Questore di Palermo, un incisivo ed immediato intervento presso il dipartimento della Pubblica Sicurezza, finalizzato ad eliminare la carenza del parco veicolare di autovetture "blindate". Quest’ultimo episodio, rappresenta una prevedibile conferma alla necessità di porre rimedio alle carenze strutturali da tempo rilevate all’Ufficio Scorte di Palermo, costretto a svolgere il proprio servizio di protezione con mezzi non idonei per fronteggiare gli attacchi della criminalità organizzata. La situazione del parco veicolare "specializzate", attualmente in uso all’Ufficio Scorte, è drammatica e i servizi di protezione sono assicurati con macchine non sempre efficienti. Le autovetture, spesso, rimangano in panne durante i servizi di scorta stessi, costringendo all’utilizzo di autovetture non specializzate, ovvero non "blindate". Ciò rappresenta un ulteriore rischio concreto sia per chi opera all’interno dei servizi di scorta sia per le personalità scortare. I poliziotti vogliono garantire la sicurezza della brava gente, ma il loro servizio è pregiudicato da pesanti tagli di risorse economiche ed umane e spesso da politiche inefficaci. Il SAP, continuerà il proprio impegno sindacale per garantire le esigenze e le legittime aspettative dei colleghi coniugandole con quelle della funzionalità e dell’efficienza dei servizi istituzionali da espletarsi.

Concorsone Pasticcione

In onda la seconda puntata relativa ai possessori di patentino bilingue Continua la vibrante polemica sulla pubblicazione del decreto e delle graduatorie relativi al 2009 del famoso "Concorsone Pasticcione". La pubblicazione degli esiti, risulta evidentemente influenzata dalla sentenza del Consiglio di Stato emessa lo scorso 6 maggio. Oltre ai problemi già sollevati dal SAP, riguardo le gravi anomalie sulle modalità di assegnazione del personale vincitore del concorso per l’assegnazione di 7.563 posti per Vice Sovrintendenti, ora ne subentrano altri relativi alla nota vertenza sulla tipologia di attestato di bilinguismo utile per l’accesso alla riserva di posti. A questo punto, molte fra le diverse posizioni venutesi a creare – chi per effetto della delibera dovrebbe rientrare in graduatoria, chi dovrebbe invece uscire, chi ha già concluso l’iter formativo ma rischia l’estromissione, chi è alla metà del guado, e altre ancora - lamentano l’incertezza della sorte cui andranno incontro. Tutto ciò, senza che, la Direzione Centrale per le Risorse Umane fornisca la benché minima informazione sugli orientamenti o sullo stato delle decisioni, cosa che certamente nuoce a chi rappresenta il personale, vista la conclamata mancanza di trasparenza e chiarezza, e naturalmente ai diretti interessati. Il Sindacato Autonomo della Polizia, come tutti gli interessati, rimane in attesa di un urgente riscontro.