Numero 30

Roma, 1 agosto 2016

 

Sicurezza: i nostri diktat al Governo

Contratto, riordino, turnover, formazione, dotazioni, strutture: sono questi i temi sui quali, dopo la pausa estiva, la società civile e il Governo saranno chiamati a riorganizzare, nell’ambito della sicurezza interna, in vista dell’approvazione della legge di Stabilità. La sicurezza di uno Stato non si fa con le chiacchere, ma con la volontà di rendere effettivi ed efficienti gli apparati, finanziandoli e mettendo i professionisti della sicurezza in condizioni di operare. Perché portare gli operatori della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Penitenziaria e della Forestale alla demotivazione o a vivere con la sua famiglia poco al di sopra della soglia della povertà, è da irresponsabili in quanto si rischia di compromettere l’indipendenza della funzione. Stesso discorso per tutto ciò che riguarda il riordino delle carriere, sul quale il Parlamento è impegnato da quindici anni, senza essere mai riuscito a a dare una soluzione non avendo risorse sufficienti. Dotazioni e corsi di formazione? Discorso analogo. Le strutture del nostro Paese, il sesto nella top ten delle Nazioni industrializzate, sono fatiscenti e luride. E non ci sono neppure i fondi per le pulizie o per la cancelleria! Vogliamo parlare delle divise degli agenti? Parliamone: nel 1992 si spendeva per il vestiario l’equivalente 90 milioni di euro. Nel 2014 si è passati a 15,8 milioni. L’epilogo è scontato: spesso i colleghi sono costretti ad acquistarle di tasca propria. Questa presa di coscienza da parte dell’opinione pubblica può essere fonte di grande responsabilità politica. E sarà proprio grazie all’azione del SAP – con le nostre battaglie e con il mio sciopero della fame durato 612 giorni – se il governo, dopo quindici anni , sarà in grado di rispondere alle nostre istanze sciogliendo i cordoni della borsa per non dover pagare un prezzo ulteriore in termini elettorali. Perché anche la brava gente di tutta Italia l’ha capito: la sicurezza interna è la priorità per ogni Stato democratico, lo certificano anche i dati dell’Istat sulle esigenze primarie dei cittadini. Lo diciamo fuori dai denti: la sicurezza può rappresentare, in una situazione di terrorismo e di generale abbandono, un fendente (politicamente parlando) mortale. Anche per questo Governo.

Giubbotti antiproiettile mai arrivati: ecco tutta la verità

Il Ministro Pinotti in una risposta scritta ad un’interpellanza parlamentare alla Camera, ha smentito l’ex Capo Alessandro Pansa sostenendo che i Gap (i giubbotti anti proiettile) in dotazione al personale della Polizia di Stato siano stati sostituiti tra il 2004-2005 e pertanto, come indicato dalla ditta produttrice, sono scaduti dopo dieci anni (ossia alla fine del 2014 e del 2015). Nonostante la verità incontrovertibile certificata dal Governo tramite il Ministro, Pansa sospese quattro colleghi per aver detto la verità in televisione, a Ballarò, quando si innescò un vero e proprio processo politico a danno dei rappresentanti del SAP. Successivamente, nel maldestro tentativo di "mettere le carte a posto", il Dipartimento, contrariamente alle indicazioni contenute nella certificazioni della ditta produttrice (la Rabintex), ha attestato l’ultra idoneità dei giubbotti che, non è superfluo sottolineare, sono totalmente inefficaci a trattenere i proiettili espulsi da armi lunghe utilizzate dalla criminalità organizzata, comune e dal terrorismo. I quattro agenti della Polizia, per aver denunciato la situazione confermata dal Governo tramite il Ministro Pinotti, sono ancora vergognosamente sospesi per essersi macchiati della colpa di aver esposto il governo ad un attacco frontale. Nonostante le dichiarazioni della Pinotti, che a fine 2015 tutti i giubbotti antiproiettile sarebbero scaduti, a tutt’oggi molti di essi non sono ancora stati sostituiti. Su 19.731 giubbotti in scadenza ne verranno sostituiti solamente 13mila. E gli altri? Vieppiù: il Ministro ha dichiarato che ‘già nel mese antecedente alla scadenza si è provveduto ad effettuare prove a fuoco presso il banco di prova di Gardone Val Trompia’, sostenendo che i giubbotti mantenevano ancora la propria idoneità. Peccato, però, che queste prove siano poco attendibili, poiché le fibre dei giubbetti si decompongono, perdono le proprie capacità meccaniche con l’utilizzo, si deteriorano a causa di "aggressioni esterne" quali sudore, umidità, sbalzi temperature, luce. Le prove di poligono, effettuate sui giubbetti mai utilizzati e conservati in magazzino all’interno del proprio involucro originale, non possono essere attendibili. E questo lo capirebbe anche un bambino...

Vorrei SAP-ere

Vorrei Sap-ere... perché l’Europa chiede all’Italia di "usare la forza" nel caso in cui i migranti rifiutino di farsi prendere le impronte digitali... Vorrei Sap-ere... perché il Ministro dell’Interno non ha promosso una normativa a riguardo, ma soltanto una circolare... Vorrei Sap-ere... perché, allo stesso tempo, la maggiornaza parlamentare voglia introdurre il reato di tortura, con il quale non sara’ piu’ possiible tutelare la brava gente e neppure dare seguito alle "richieste" di Bruxelles per "prendere con la forza" le impronte digitali agli immigrati... Vorrei Sap-ere... come si risolve questa contraddittorieta’ nell’rodinamento italiano che non ci permette di adempiere al nostro dovere di poliziotti

Tagli alla Stradale, aumentano le stragi del sabato sera

Il 2015 è stato l’annus horribilis per le vittime da incidenti stradali. Ma l’’eccesso di velocità e gli smartphone non possono essere considerate le uniche cause dell’aumento di vittime, queste sono ‘scuse’ banali per nascondere la verità sotto il tappeto. La vera causa, ancora una volta, va ricercata nelle carenze di organico all’interno della Polizia Stradale. La presenza di meno pattuglie per il controllo delle strade, comporta meno prevenzione e, di conseguenza, più vittime. Due esempi? Rimini e Giardini Naxos, vicino Taormina, dove è ‘sabato sera’ per cinque mesi l’anno, in estate, essendo due rinomate località turistiche. I 140mila abitanti di Rimini, infatti, diventano oltre un milione e 400mila in estate ma lo scorso anno non sono stati mandati agenti di rinforzo mentre quest’anno solo quattro, sufficienti neanche a sopperire agli agenti in ferie. Stesso il discorso siciliano: l’ufficio della Stradale, che dovrebbe poter contare su 43 uomini, attualmente, nel pieno del periodo estivo, ne ha a disposizione solo 31. Non è normale che d’estate, quando i rischi sulle strade aumentano, la Stradale abbia meno agenti a disposizione.

Controllo Capitale: è tutto da rifare.

Mentre l’Isis diffonde ‘cartoline’ con il Colosseo in fiamme sullo sfondo e il Ministro dell’Interno dichiara di aver rafforzato i controlli sugli obiettivi sensibili, uno youtuber tedesco è riuscito a entrare nel Colosseo di notte, eludendo telecamere e sicurezza e filmando addirittura la scalata. La bravata del ragazzo ha suscitato un vespaio di polemiche, specialmente sui social network. E la stessa stampa nazionale ci ha "inzuppato il pane" attaccando le Forze dell’Ordine per incapacità. Peccato, però, che accusare gli agenti delle pattuglie è solo un modo per nascondere la polvere sotto il tappeto: il Dipartimento ha taciuto e noi del Sap, invece, con un articolo sul Messaggero, ci abbiamo tenuto a sottolineare che la sola Capitale è sotto organico di almeno 4mila agenti. Come si può vigilare se, di fatto, mancano i professionisti della sicurezza? I militari schierati da Alfano possono coadiuvare il nostro lavoro, ma non possono sostituirsi a noi. Chi accusa gli agenti di non aver sorvegliato non si rende conto che seguendo i diktat della spending review e lesinando sulla sicurezza siamo destinati a soccombere! Controllo Capitale: è tutto da rifare.

Buona fortuna a tutti gli atleti azzurri impegnati in questi giorni a Rio 2016. Tra i 308 sportivi che gareggeranno oltreoceano ci saranno anche 38 atleti delle Fiamme Oro, di cui dieci iscritti al Sap. In bocca al lupo a tutti, tra cui Rossi Jessica, Rossetti Gabriele, Tacchini Carlo, Di Costanzo Marco, Ruta Pietro, Micheletti Andrea, La Padula Livio, Liuzzi Emanuele, Vanelli Federico, Chesani Silvano.

Postale e Specialita’: razionalizzazioni sbagliate.

Razionalizzazioni che, ancora una volta, rischiano di rendere il lavoro dei nostri colleghi difficile e aberrante. Ecco perché abbiamo scritto al Capo della Polizia, il prefetto Gabrielli, per metterlo al corrente di una questione che ci sta particolarmente a cuore: i tagli alla sicurezza che nelle logiche della spending review, stanno comportando l’ipotesi di chiusura di circa 267 uffici di polizia, di cui 67 della Polfer e altrettanti della Postale. Va da sé che gli effetti sarebbero debilitanti e devastanti, tanto per i servizi di carattere essenziale, quanto per la collettività. E non solo: la chiusura di tali strutture, per il fine di recuperare solamente qualche uomo, tra l’altro a spese logistiche caricate sulle aziende private (come Poste Italiane o FS), è di per sé insensata, soprattutto se appare sempre più evidente e sotto gli occhi di tutta l’opinione pubblica, l’importanza della presenza sul territorio di personale specializzato e qualificato nelle indagini informatiche appartenente alla specialità Polizia Postale e delle Comunicazioni. Soprattutto nella lotta al terrorismo: il fondamentalismo islamico, infatti, utilizza la rete! Abbiamo chiesto dunque di razionalizzare dove si rende necessario, ma di implementare il servizio, anche per valorizzare e motivare tutti i colleghi dei reparti in questione, nel migliore dei modi. Per i cittadini, soprattutto! La lettera nella versione integrale potete trovarla sul nostro sito: www-sap-nazionale.org

Il Cuore grande della Polizia...

La disperazione di una coppia di anziani, nel quartiere Appio-Latino di Roma, ha richiamato l’attenzione di alcuni vicini che hanno contattato il 113. I colleghi, non trovando reati ma solo la solitudine di due novantenni, hanno deciso di preparare loro la cena. Un piccolo gesto che, per una sera, ha portato un po’ di calore umano in una sera come tante di questa afosa estate romana. Eccolo: è questo il vero volto della Polizia e non quello che strumentalmente, alcuni esponenti del partito dell’Anti-Polizia, vogliono far credere. Speriamo solo che questi colleghi dal cuore grande non vengano perseguiti per abbandono del posto di lavoro...

U.o.p.i. ancora penalizzate, chiediamo spiegazioni

Abbiamo rilevato gravi problematiche relative all’attività operativa delle squadre U.O.P.I. (le Unità Operative di Primo Intervento), con particolare riferimento a quelle di Palermo. Le Uopi, operative da circa un anno, sono squadre dall’elevata professionalità e attitudine operativa. Ed è evidente che, come in tutti gli ambiti professionali, la professionalità necessita di un adeguamento anche dal punto di vista economico. Ecco perché abbiamo scritto al prefetto Gabrielli, capo della Polizia, chiedendo come mai un servizio originariamente presentato come altamente premiante, sia diventato, nei fatti, assolutamente penalizzante. La versione integrale della lettera è disponibile sul nostro sito: www.sap-nazionale.org

Contratti: minestrone e aria fritta... il pranzo è servito

Il Governo, con l’assenso dei "consortieri", ci sta preparando un pranzetto "con i fiocchi". Come primo piatto un bel minestrone (leggi: trappolone), cotto a fuoco lento, mettendo nel "pentolone" gli ottanta euro di "lavoro nero legalizzato", il riordino delle carriere senza risorse, il contratto di Lavoro (scaduto dal 2009) senza risorse e tante tante chiacchiere. Per secondo... aria fritta. Frutta, neanche a dirlo, fichi secchi. Niente dolce e tanto amaro. Tutti sazi e contenti? No, non proprio. Perché governo e "consortieri" non hanno fatto i conti con il Sap che, a suon di proteste e manifestazioni, li costringerà (a costo di alzare le barricate, se necessario) a sbloccare il contratto e a organizzare un riordino delle carriere vero e con risorse adeguate.

Riordino: i senatori della maggioranza saranno coerenti in sede di approvazione della Legge di Stabilità.

La Commissione Difesa del Senato ha approvato quasi all’unanimità la proposta di risoluzione proposta dal Sap e portata avanti dal senatore Gasparri in Commissione Difesa, in materia di riordino delle carriere. Ora verificheremo se i senatori della maggioranza hanno votato la mozione perché non costa nulla o se saranno coerenti e consequenziali nei lavori per la nuova Legge di Stabilità in predisposizione da parte del Governo a cui spetta il compito di stanziare le risorse necessarie per concepire un vero riordino e non una pagliacciata.

Brescia, Polfer: ne resterà soltanto uno

L’Ufficio della Polfer di Brescia rischia di essere decimato. Su quattro sovrintendenti in forze al suddetto ufficio, infatti, uno sta andando in pensione, un altro ha vinto il concorso da Ispettore, il terzo ha fatto domanda di trasferimento. Il risultato? Ne resterà soltanto uno. Ma siccome non siamo al cinema e non è Highlander il film che stanno proiettado, il fatto che ne resti "soltanto uno" va a discapito dell’ufficio di Brescia e dell’intera comunità. Il Dipartimento, infatti, non ha ancora provveduto ad assegnare nuovi colleghi all’ufficio di Brescia. Ma tant’è... (Non va aggiunto che un futuro sovrintendente o già sovrintendente proveniente in uscita del concorsone della Polfer di Brescia è stato mandato in Questura?)