Numero 33

Roma, 22 agosto 2016

 

Misure anti-terrorismo: Italia maglia nera d’Europa

L’Italia reagisce sempre in maniera diversa, rispetto agli altri Stati europei, quando si parla di sicurezza e lotta al terrorismo. All’indomani degli attacchi che hanno colpito il cuore dell’Europa, i governi nazionali hanno agito immediatamente. Dopo i fatti di Charlie Hebdo la Francia ha investito su nuovo personale addetto alla sicurezza e, sopratutto, sulla sua formazione. La stessa cosa sta accadendo in Germania dove il ministro dell’Interno tedesco ha annunciato un giro di vite contro il cyberterrorismo, aumentando i blitz di Polizia, rafforzando le misure di sicurezza interna e aumentando gli agenti. In Italia misure di questo tipo sono un’utopia. Sembra non vogliamo renderci conto che l’emergenza-terrorismo è reale. Non è soltanto un tema retorico, da affrontare semmai si trovasse il tempo. Le Forze dell’Ordine sono sotto organico: mancano 45mila unità, di cui 17mila solo nella Polizia. Ci hanno tagliato i fondi per le divise: nel 1992 si spendeva per il vestiario l’equivalente 90 milioni di euro. Nel 2014 si è passati a 15,8 milioni. L’epilogo è scontato: i colleghi sono costretti ad acquistarle di tasca propria.

Corsi di formazione? Neanche a parlarne.

I governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno avuto una grande opportunità per imporre una riforma totale nell’apparato della sicurezza, ma non l’hanno saputa cogliere, continuando ad operare tagli lineari. Avranno il buonsenso, nella prossima Legge di Stabilità, di stanziare i fondi per il rinnovo dei contratti e per il rinnovamento dell’intero comparto sicurezza? Il mio sciopero della fame durato 61 giorni mirava a sensibilizzare l’opinione pubblica sui tagli impartiti al nostro settore perché la sicurezza interna, in uno Stato democratico, è prioritaria. E a dirlo non siamo solo noi: gli italiani l’hanno messa al primo posto nella scala delle priorità. Avrà, il governo, questa capacità nel prossimo futuro?

Sinceramente io ne dubito...

Polo si o Polo no?

Matteo Salvini ha indossato la nostra maglia? Ne siamo orgogliosi! Perché per noi è importante che un esponente del mondo politico, della cultura o dello sport, visto il dilagare degli esponenti del partito dell’AntiPolizia, indossi una maglietta con i nostri colori, a prescindere dal partito che rappresenta in Parlamento. Ci piacerebbe che anche altri esponenti della politica italiana, come il senatore Manconi o la Presidente della Camera Boldrini, gli stessi che a volte sembrano avere una ‘allergia’ nei confronti della Forze dell’Ordine, indossassero una maglia con i nostri colori per salire su un palco. Il fatto che ‘la Consorteria’, CGIL in testa, abbia puntato il dito contro Salvini è scontato, fa parte del background storico e culturale che alcuni sindacati si portano dietro. La CGIL è un sindacato politicamente schierato, al contrario del Sap, un sindacato autonomo e indipendente politicamente e partiticamente. Ci chiediamo: se la maglia della Polizia l’avesse indossata l’onorevole Fiano, la Camusso o l’onorevole Zanda... avrebbero mostrato altrettanta veemenza e criticità?

 

Le Fiamme Oro conquistano #Rio2016

A poche ore dalla fine delle olimpiadi di Rio si contano le medaglie: gli atleti cremisi hanno fatto il pieno!

Oro per Gabriele Rossetti di ‘casa Sap’, che si è guadagnato il gradino più alto del podio nello Skeet, disciplina del tiro al volo, grazie all’allenamento assiduo con il suo Direttore tecnico, Pierluigi Pescosolido. L’oro di Rossetti è arrivato a poche ore dal bronzo di Marco Di Costanzo, anche lui della ‘squadra Sap’, che ha trionfato canottaggio.

Medaglie anche per Elisa Longo Borghini, bronzo nella prova in linea di ciclismo su strada ed Elisa Di Francisca, argento nel fioretto. Last but not least: Gregorio Paltrinieri, oro nei 1.500 stile libero.

Forza ragazzi, siete l’orgoglio dell’Italia e della Polizia di Stato! Speriamo solo che questi atleti straordinari non vengano ignorati dalla stampa e dall’amministrazione per i prossimi 4 anni...

#indovinachi

#indovinachi è quel sindacato che quando c’è da sostenere l’attuale maggioranza di governo è sempre il primo a lanciare un’agenzia di stampa...

#indovinachi è quel sindacato che si lamenta se un politico indossa la maglia della Polizia, ma non muove un dito per i tagli lineari che il governo ha operato nei confronti del comparto sicurezza...

#indovinachi è quel sindacato che dovrebbe rappresentare le qualifiche di base e invece è spiccatamente filo-dirigenziale...

#indovinachi è quel sindacato che ritiene l’introduzione del reato di tortura un reato ‘duro’ ma, in fin dei conti, ‘giusto’...

#indovinachi è quel segretario generale che va in tv per sostenere che i nostri giubbotti anti proiettile siano ancora idonei ai kalashnikov...

Tagli alla Stradale, moltiplicano le vittime per incidente

Ormai è cosa nota: lo scorso anno le vittime per incidente stradale sono aumentate rispetto agli anni precedenti. "Colpa dell’eccesso di velocità" dicono alcuni "No, colpa degli smartphone", si affannano ad aggiungere altri. Peccato che le auto veloci e i telefonini li usiamo da anni, non possiamo annoverarle come le uniche cause dell’aumento di vittime: sono ‘scuse’ banali. La vera causa va ricercata nelle carenze di organico all’interno della Stradale. La presenza di meno pattuglie della a vigilare, comporta meno prevenzione e, di conseguenza, più vittime. Le ‘stragi del sabato sera’ in questo modo sono destinate a ripetersi ogni giorno, per tutta la settimana, soprattutto d’estate. Facciamo un esempio che plasticamente rispecchia la realtà, prendendo una tra le più conosciute località turistiche italiane: Rimini. A Rimini è ‘sabato sera’ per cinque mesi l’anno, in estate. E le stragi sono destinate a ripetersi continuamente. I 140mila abitanti, infatti, diventano oltre un milione, tra maggio e ottobre. Ebbene: nel 2015 non sono stati mandati agenti di rinforzo alla Polizia stradale; quest’anno solo quattro, sufficienti neanche a sopperire ai colleghi in ferie. E’ paradossale, ma d’estate, quando i rischi sulle strade aumentano, la Polizia stradale ha meno agenti a disposizione. E’ necessario intervenire il prima possibile, in primis sbloccando il turnover al 100%. Perché serve a nulla piangere le vittime se non si lavora per porre rimedio quando ancora si è in tempo.

Querele agli utenti Facebook contro Turra: il Capo è dalla nostra

Abbiamo ricevuto una nota ufficiale direttamente dal Ministero: il Capo della Polizia, il prefetto Gabrielli, ci ha dato mandato per intraprendere ogni azione consentita a tutela dall’Amministrazione e del collega purtroppo prematuramente deceduto a Ventimiglia contro gli utenti Facebook. Ricordiamo, infatti, che la scorsa settimana abbiamo scritto al Dipartimento e allo stesso Gabrielli per chieder loro di poter intraprendere un’azione di querela nei confronti di alcuni personaggi (i militanti del partito dell’Anti-Polizia) che hanno pesantemente attaccato il collega Diego Turra. I nostri legali stanno scaldando i motori e noi siamo pronti a costituirci parte civile nel processo.

CANNABIS: TONELLI (SAP), INUTILE LEGALIZZARLA PER LOTTA A MERCATO STUPEFACENTI

CANNABIS: TONELLI (SAP), INUTILE LEGALIZZARLA PER LOTTA A MERCATO STUPEFACENTI = Roma, 19 ago. (AdnKronos) - "La prima vera ragione del ‘narco-proibizionismo’ non deve essere la lotta allo spaccio o ai trafficanti, ma la tutela della salute psichica e fisica dei giovani, che rappresentano il nostro futuro". Lo sottolinea Gianni TONELLI, segretario generale del Sap, sindacato autonomo di Polizia, all’indomani dell’apertura del magistrato anticorruzione Raffaele Cantone sulla legalizzazione della cannabis. "Vietare l’uso delle droghe di qualsiasi tipo - scrive in una nota - è la concretizzazione di una scelta etico-morale che mira a ridimensionare la cultura dello sballo e la promozione dei falsi valori e degli stili di vita decadenti e degenerativi". (segue) (Sin/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 19-AGO-16 12:48 NNNN

CANNABIS: TONELLI (SAP), INUTILE LEGALIZZARLA PER LOTTA A MERCATO STUPEFACENTI (2) = (AdnKronos) - "È verosimile credere che fumando cannabis non necessariamente si cadrà nel baratro delle droghe pesanti; ma è altrettanto plausibile immaginare che chi è finito nel tunnel della tossicodipendenza abbia iniziato proprio fumando marijuana. Non si può negare, infatti, che lo ‘spinello’ rappresenta il collettore unico per uno dei peggiori mali della nostra società", continua il segretario generale. "Le dichiarazioni di Cantone, così pure come quelle di alcuni sindacati del comparto sicurezza non convincono. Bene, invece, Nicola Gratteri secondo cui con la liberalizzazione delle droghe leggere non si riuscirebbe comunque a sgominare il mercato nero degli stupefacenti. Anzi: con ogni probabilità una liberalizzazione di questo tipo farebbe lievitare i prezzi della ‘roba’ gestita dalla criminalità organizzata. E dunque: cui prodest?" conclude TONELLI. (Sin/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 19-AGO-16 12:48 NNNN

CANNABIS, TONELLI (SAP): LEGALIZZAZIONE INUTILE PER LOTTA A MERCATO STUPEFACENTI (9Colonne) Roma, 19 ago - "La prima vera ragione del ‘narco-proibizionismo’

non deve essere la lotta allo spaccio o ai trafficanti, ma la tutela della salute psichica e fisica dei giovani, che rappresentano il nostro futuro". Così in una nota Gianni TONELLI, segretario generale del Sap, il sindacato autonomo di Polizia, secondo cui "vietare l’uso delle droghe di qualsiasi tipo è la concretizzazione di una scelta etico-morale che mira a ridimensionare la cultura dello sballo e la promozione dei falsi valori e degli stili di vita decadenti e degenerativi". "È verosimile credere che fumando cannabis non necessariamente si cadrà nel baratro delle droghe pesanti; ma è altrettanto plausibile immaginare che chi è finito nel tunnel della tossicodipendenza abbia iniziato proprio fumando marijuana. Non si può negare, infatti, che lo ‘spinello’ rappresenta il collettore unico per uno dei peggiori mali della nostra società" continua il segretario generale. "Le dichiarazioni di Cantone, così pure come quelle di alcuni sindacati del comparto sicurezza non convincono. Bene, invece, Nicola Gratteri, Procuratore Capo di Catanzaro secondo cui con la liberalizzazione delle droghe leggere non si riuscirebbe comunque a sgominare il mercato nero degli stupefacenti. Anzi: con ogni probabilità una liberalizzazione di questo tipo farebbe lievitare i prezzi della ‘roba’ gestita dalla criminalità organizzata. E dunque: cui prodest?" conclude TONELLI. (red) 191215 AGO 16