Numero 42

Roma, 24 ottobre 2016

 

NON PIU’ F.R.

Il nostro collega F.R. da pochi giorni è "tornato ad essere" Fabrizio Rossi perché abbiamo vinto una grandissima battaglia: il Tar si è espresso e ha disposto il reintegro in servizio di Fabrizio. Il Capo Gabrielli in conseguenza ha già ha già firmato il decreto di riammissione in quanto, come sottolineato dal Tar, il provvedimento era in difetto nei presupposti di legge.

Siamo stati oggetto, in tutti questi mesi, di una repressione illecita delle libertà sindacali costituzionalmente garantite a fini politici. Pansa, nel decreto di sospensione, affermò che "il dipendente aveva deliberatamente prelevato del materiale di vecchio tipo, non più in uso nella Polizia di Stato per mostrarlo al giornalista".

Niente di più falso: tutto il personale in tutta Italia aveva Gap inidonei o in scadenza, caschi marci, M12 degli anni ‘70 ed era a corto di mezzi e strutture adeguate. Ecco perché denunciai immediatamente l’ex Capo della Polizia, congiuntamente al Questore di Roma, e iniziai uno sciopero della fame durato 61 giorni.

Siamo venuti in possesso, inoltre, dei documenti con cui la Digos ha scritto alla Procura della Repubblica per comunicare che "nell’informativa trasmessa (dalla Digos) lo scorso 3 dicembre, nell’ambito del predetto procedimento penale, non si fa alcun riferimento a materiale non più in dotazione ed equipaggiamenti destinati allo smaltimento", né ai "caschi in disuso".

Quindi le informazioni veicolate dal circuito mediatico su impulso del Dipartimento non trovano riscontro negli atti di indagine.

All’epoca dei fatti chiesi l’intervento di Renzi e di Alfano, ma le nostre richieste rimasero lettera morta.

Oggi pretendo delle scuse ufficiali attraverso una convocazione, insieme a Fabrizio Rossi, a Palazzo Chigi.

Altrimenti non esiterò, fino al prossimo 4 di dicembre, a ricominciare lo sciopero della fame.

Non nutro molta fiducia in questa sensibilità, ma un prezzo, anche fosse solo politico, dovranno pargarlo. Perché chiedere scusa è sinonimo di onestà, non farlo è sinonimo di arroganza o di malafede.

L. STABILITÀ, ALFANO E LA CONSORTERIA BOCCIATI IN MATEMATICA

GLI AUMENTI PER I COLLEGHI ANNUNCIATI DAL MINISTRO SONO FARLOCCHI? ECCO I NOSTRI DATI

Alfano per supportare le tesi acchiappa-tessere dei ‘consortieri’ li spalleggia spudoratamente sugli aumenti previsti dalla Legge di Stabilità per il personale delle Forze di Polizia.

In funzione dei dati pubblicati dai giornali economici, per un agente l’aumento sarà di 65 euro netti al mese e non di 133 come sostenuto dal SIULP e dal titolare del Viminale.

Dal Ministro dell’Interno ci saremmo aspettati maggiori serietà e correttezza nei confronti dei suoi uomini.

O almeno, vista la carica che ricopre, una maggiore capacità di saper fare di conto. 1729 € annui netti significano in 133 euro netti mensili.

Subito dopo però si smentisce indicando la cifra di 183 euro lordi mensili che al netto delle trattenute pari al 60,2% (lordo amministrazione composto da: Inps 24,2% + Irap 8,50% + Fondo Credito 0,35% + Irpef 27% minima), lasciano sul campo una cifra media netta di 73,2 che corrisponde, considerando la forbice tra le varie qualifiche, la rivalutazione dell’accessorio (notturni, festivi, reperibilità e indennità varie) e il finanziamento della nuova parte normativa, proprio alla cifra indicata dal Sap: un agente riceverà un netto mensile di circa 65,42, cifra ben lontana dai 133 netti indicati dal Siulp e dal ministro.

Beninteso che se dovessero essere 133 netti ne saremmo felicissimi.

 

 

Susanna Camusso, in un’intervista al Corriere, smentisce la Consorteria che plaude il governo per i finti-risultati raggiunti su contratto, riordino delle carriere, assunzioni

 

Sul nostro sito il botta e risposta attraverso le agenzie di stampa tra Gianni Tonelli, e Valentina Castaldini, portavoce Ncd, che, prima di capitolare, ha tentato invano di difendere Alfano.

RUBRICA DELLE MASSAIE

Il Comitato delle ‘massaie’ appena riunitosi intorno al tagliere, è sconvolto: secondo quanto disposto dal Dipartimento, un Sovrintendente Capo di Trieste è partito dal Friuli Venezia Giulia per fare la scorta di bandiera nell’ambito del Giuramento del 196° Corso - con un passaggio a Ladispoli (in provincia di Roma) per prendere la bandiera - che si è tenuto presso la Scuola Allievi Agenti di Campobasso (5 giorni di servizio fuori sede).

Stesso ‘viaggio’ per un Commissario Capo che, sempre da Trieste, ha attraversato l’Italia per il giuramento degli allievi del 196° Corso della scuola di Vibo Valentia.

L’Amministrazione non ha Commissari in Calabria?

E soprattutto: quanto costano allo Stato questi trasferimenti comprensivi di vitto e alloggio?

Occhio al mattarello!

TRASFERTE IN ORDINE PUBBLICO E PRIVACY LE NOSTRE RICHIESTE AL DIPARTIMENTO

Il Dipartimento ci ha consultati sull’adesione all’accordo quadro Consip per i servizi di gestione integrata delle trasferte di lavoro per capire con noi se accettare o meno un sistema di acquisto dei biglietti di viaggio nelle trasferte in ordine pubblico attraverso l’agenzia che si aggiudicherà l’appalto.

Nella discussione si è appreso che il sistema proposto consentirebbe al singolo dipendente di gestire l’acquisto dei biglietti online senza effettuare il pagamento e senza ritirare l’anticipo di spesa all’ufficio cassa, ma semplicemente indirizzando dal portale la fattura al proprio Amministrativo Contabile.

Il Sap ha subordinato la fattibilità alla garanzia assoluta che ogni tipo di interazione con soggetti terzi e privati si svolga nella massima riservatezza e quindi senza possibilità per alcuno di avere tracciatura dei dati anagrafici e dei movimenti dei poliziotti, men che meno una vera e propria banca dati che li riguardi.

L’esito dettagliato della riunione potete leggerlo sul nostro sito: www.sap-nazionale.org

La Polizia inglese installa telecamere sulle divise degli agenti. In Italia quando si deciderà di dare seguito alle proposte che il Sap avanza da anni?

 

STRISCIA LA NOTIZIA: SOLIDARIETÀ ALLA REDAZIONE

La linea del Sap è sempre stata quella di pretendere la verità e ricercare la giustizia: l’aggressione nei confronti di Luca Abete, l’inviato di Striscia la Notizia, ci impone, vista l’univocità dei fatti, a prendere le distanze dal comportamento del collega, andato eccessivamente fuori dalle righe, e ad esprimere la nostra solidarietà a tutta la redazione di Striscia e a Luca Abete.

Alcuni sindacati prima di parlare a sproposito al fine di mantenere qualche tessera dovrebbero riflettere, perché gli interessi collettivi e i valori non negoziabili sono prioritari rispetto agli interessi di "bottega"...

Cari

Consortieri

vi scrivo ...

Cari ‘consortieri’, ma le risorse per il comparto sicurezza nella Legge di Stabilità ci sono oppure no?

Mettetevi d’accordo. Prima fate i comunicati congiunti per condannare la nostra manifestazione, poi annunciate di voler scendere in piazza contro il governo il prossimo 12 novembre.

Caro Tissone, chi tiene i cordoni della borsa ti ha detto di metterti sull’attenti?

E pensare che i pretestuosi eravamo noi (ci avete accusato di partigianeria politica, ricordate?) quando abbiamo portato mille fiaccole per la sicurezza in piazza Montecitorio pochi giorni fa...

LA LETTERA DI UN COLLEGA ARRIVATA IN SEGRETERIA ...

"Caro Gianni, ti do del tu pur non conoscendoti, perché sei davvero uno di noi..."

Pubblichiamo di seguito (la versione integrale potrete trovarla sul nostro sito) una lettera arrivata in segreteria. Non vogliamo fare gli immodesti, ma ci permettiamo - con il consenso dell’autore - di pubblicarla affinché non si possa più dire che "ce la cantiamo e ce la suoniamo da soli" (come ci accusa di fare la Consorteria) e che le nostre battaglie del Sap sono sempre state (e sempre saranno) per i colleghi, e non per gli interessi di bottega.

"Caro Gianni,

non sono iscritto al Sap, né ad alcun altro sindacato di Polizia.

Non tanto perché non credo nelle vostre battaglie, quanto perché ho sempre reputato che il potere logora chi lo detiene e alcuni segretari generali, con le loro dichiarazioni e le loro pseudobattaglie, mi hanno sempre fatto rimanere fermo sulle mie posizioni.

Navigando sul web mi sono imbattuto in un video del ministro Alfano che ha partecipato (probabilmente essendo stato invitato!) al Congresso di un sindacato di Polizia.

Ebbene: sono rimasto sconvolto.

Non tanto per le parole del Ministro che a suon di proclami sbandierava gli "ottimi risultati raggiunti dal governo e i milioni di euro di fondi stanziati per il comparto sicurezza" (quali??); bensì per i nostri colleghi (sindacalisti, è bene sottolinearlo) che applaudivano compiaciuti..."

CONCORSO 1400 VICE ISPETTORI: DOVE? COME? QUANDO

Il problema dello slittamento dei corsi interconnesso con l’ampliamento della graduatoria è legato alla disponibilità delle scuole e ad alcuni aspetti conseguenti la materia trasferimenti e graduatorie. La capacità delle scuole disponibili e idonee è di circa 1400 e il corso che dovrebbe partire a febbraio sarà spalmato nelle strutture di Nettuno, Spoleto, Piacenza e Brescia. Se l’allargamento della graduatoria (visti gli oltre 400 idonei non ammessi) verrà disposta a stretto giro, i vincitori dovranno essere suddivisi in due tronconi (poiché la capacità delle scuole idonee per questo tipo di corsi non è sufficiente). Questo, indubbiamente, verrebbe visto con piacere da parte di chi vorrà far allargare le graduatorie; ma probabilmente non riceverà il plauso dei 1400 vincitori che vorrebbero andare al corso il più presto possibile, ricevendo così il relativo trattamento economico ed entrare nelle funzioni. Gli interessi, dunque, sono contrapposti. A questo punto, colleghi, qual è la soluzione migliore da adottare, secondo voi? Vogliamo sapere la vostra posizione affinché per noi sia possibile portare avanti le vostre istanze, perorandole dinanzi l’Amministrazione.