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Numero 23 Roma, 12 giugno 2017
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«Penso
a Don Luigi Ciotti e a tutti quelli che ogni giorno, dai commercianti ai
giornalisti, mettono a rischio la propria vita in nome della verità e, dunque,
della libertà. Sono da considerare eroi civili di questo Paese. La loro
Antimafia è autentica, virtuosa e disinteressata». Inizio dalla parte finale del
libro "Il contrario della paura" del Procuratore Nazionale Antimafia e
Antiterrorismo Franco Roberti, che ho avuto l'immenso onore di presentare
con lui a Firenze presso la storica biblioteca Marucelliana in cui Dante
Alighieri ha scritto parte della Divina Commedia.
Questa parte che ho citato è una delle chiavi del nostro problema e della crisi del nostro tempo e del nostro Paese.
Per me presentare questo libro è stata un'emozione immensa che mi ha davvero riempito il cuore. Questo è stato l'ultimo evento, il miglior fiore a conclusione del nostro percorso del Memorial Day, che ogni anno cerchiamo di organizzare in tutto il nostro Paese, con una serie di iniziative che sono scaturite purtroppo, dalla tragica strage di Capaci: dalla strage che ha visto morire chi ha avuto il coraggio di sfidare il sistema e ha avuto il coraggio soprattutto, di sfidare una deriva culturale nichilista ed individualista del nostro tempo.
Una deriva che non riguarda solo il nostro Paese, ma riguarda tutto l'Occidente. Voglio utilizzare un acronimo anglosassone: N.I.M.B.Y., not in my back yard.
"Fate tutto quello che volete, ma non fatelo nel mio giardino". Questo è un qualcosa di estremamente deviante. È difficile battersi con mondi criminali così complessi se poi non vi è l'apporto della comunità.
Vorrei fondare un'associazione e chiamarla "Brescello". Non mi interessa se stai con Don Camillo o Peppone, mi interessano le tue intenzioni, perché oggi le bandiere sono diventate soltanto uno strumento atto a nascondersi, contribuendo a quella che è la degenerazione di carattere morale e il disinteresse verso la società.
L'essere umano non è una formica: occorre trovare un punto di mediazione, che è comunque l'interesse figlio di un istinto, il primato della ragione, il primato di quello che è l'essere civile che distingue l'uomo dalla bestia.
Il fatto di voler partecipare alla società e di farlo con convinzione non soltanto in un'ottica di personalismo. E questo libro secondo me, offre grandi punti di riflessione in tal senso. È un libro straordinario che prende, coinvolge, perché racchiude un'esperienza di vita e ci sono espressioni di pensiero condivisibili o meno di una profonda serietà. Sono pensieri figli non dell'individualismo ma di chi ha deciso di servire il Paese, anche a costo di mettersi in una condizione di enorme rischio. Un rischio che nella società dell'individualismo viene considerato una irresponsabilità verso la propria famiglia, ignorando che verità e giustizia sono i principi della strada giusta, quella che dovremmo ritrovare... ma oggi purtroppo, cantiamo ogni giorno l'inno all'ignavia. Ed è questo il nostro male.
BLUE WHALE COME IL CASO NARDUCCI NEL PENTOLONE DELLA MENZOGNA
In questi giorni, per nulla stupiti, abbiamo appreso dagli organi di stampa che il servizio "bomba"delle Iene a firma Matteo Viviani, relativamente alla Blue Whale Challenge, è tutta una montatura come i servizi sul caso Narducci.
Il
Viviani come lui stesso ha ammesso avrebbe ricevuto quei video da alcune tv
russe senza verificarli, spacciandoli per interviste a mamme afflitte dalla
perdita dei propri figli.
Un servizio il suo, diventato virale e con tanto di commento alle immagini, che nulla hanno a che vedere con un dramma reale che si è purtroppo insinuato tra gli adolescenti, arrivando anche in Italia.
Senza entrare nel merito della Blue Whale, volevamo sottolineare l'oramai consolidata abitudine di Matteo Viviani a non verificare le notizie e a non informarsi ulteriormente prima di firmare un servizio.
Quindi, in quel servizio, l'unico vero suicidio è quello della verità!
A tal proposito è doverosa l'analogia con il caso Narducci, trattato dal Viviani in maniera fuorviante e di parte, esponendo ingiustamente i colleghi poliziotti alla gogna mediatica, senza visionare la documentazione che non abbiamo assolutamente esitato a mostrargli.
Evidentemente documentarsi non avrebbe reso il suo servizio "virale e non gli avrebbe permesso di "fare notizia':
Allora ci chiediamo per Viviani che valore abbia l'informazione e la correttezza che dovrebbe caratterizzarla ai fini della pubblica utilità e della verità.
Caro Matteo Viviani, non si gioca con la vita delle persone. Non si utilizzano tragedie per montare un servizio, tantomeno si strumentalizzano casi giudiziari compromettendo la vita e l'immagine di colleghi poliziotti.
La verità sul caso Narducci (quella che Matteo Viviani non ha raccontato) la raccontiamo e continueremo a raccontarla noi. Tutto il resto lo lasciamo nel pentolone della menzogna.
UNIFICAZIONE FORZE DI POLIZIA PREVISTA NEL PROGRAMMA PENTASTELLATO. NOI LO DICIAMO DAL 2014
Il programma di governo del movimento cinque stelle prevede l'unificazione di Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza. Una Polizia Unica come in altri paesi europei. Il Sindacato Autonomo di Polizia lo dice già dal 2014, anno in cui fu lanciata la petizione "Polizia Unica". L'unificazione in un unico corpo comporterebbe costi in meno per circa il 60%. Anziché tagliare mezzi e presidi, sarebbe meglio tagliare i costi.
CARO
CAPO TI SCRIVO
Caro Capo,
Anche se in questo notiziario scriviamo anche più avanti sull'argomento, La invitiamo ad un gesto umanitario nei riguardi di chi la prossima settimana dovrà crepare sotto al sole
con temperature vicine ai 40°C, dalla mattina alla notte.Ne va della salute... addirittura di quella mentale! ... C'è da shcumà!
CONDIZIONI
CLIMATICHE PROIBITIVE PER GLI OPERATORI DEL REPARTO MOBILE. IL SAP SCRIVE AL
CAPO DELLA POLIZIA
In vista dell'aumento delle temperature prossime ai 40°, il Sap ha scritto al Capo della Polizia invitandolo a valutare l'utilizzo delle Polo per gli operatori del Reparto Mobile. Con il forte caldo in arrivo, la tuta OP rischierebbe di compromettere seriamente la salute dei poliziotti, soprattutto durante l'espletamento di servizi che vedono gli operatori impegnati per molte in zone completamente esposte al sole.
NON CI SONO SOLDI PER GLI STRAORDINARI. FORZE DELL'ORDINE IN FERIE FORZATE
Non ci sono fondi per pagare gli straordinari. Nel caso della Polizia di Stato infatti, devono ancora essere pagati gli eccessi di lavoro relativi all'anno 2016. In alternativa al pagamento, l'operatore può scegliere di usufruire del riposo compensativo. Come ha sottolineato Gianni Tonelli, Segretario Generale del Sap, usufruire del riposo compensativo genera una carenza di organico che a sua volta vedrebbe la necessità di ulteriori straordinari da parte di altro personale. Insomma, «è un cane che si morde la coda».
CONVENZIONE MINISTERO DELL'INTERNO E GRUPPO FERROVIE DELLO STATO. UN SUCCESSO DEL SAP
In data 12 aprile 2017, la Segreteria Generale del SAP, ha inviato al Ministero dell'Interno una bozza di convenzione tra Ministero e Gruppo Ferrovie dello Stato. Le richieste sono state valutate e alcune sono state accolte in data 5 giugno. La Segreteria ha infatti ottenuto l'anticipo missione per tutte le scorte a lunga percorrenza: difatti l'interessato potrà ricorrere all'anticipo dell'85% del forfettario. Tra le richieste della Segreteria a cui l'Amministrazione ha garantito attenzione, ci sono la stazione di Brindisi da valutare tra gli impianti critici; l'apertura di un presidio di Polizia Ferroviaria presso la stazione di Afragola e la richiesta di estendere lo sconto del 10% sui biglietti ferroviari (già garantito al personale civile del Ministero dell'Interno e alle loro famiglie) anche al personale della Polizia di Stato.
GLI
IMBECILLI DELL'ANTIPOLIZIA NON RISPETTANO NEANCHE I MORTI
Oltraggiata la targa in ricordo dell'ispettore Filippo Raciti ucciso durante gli scontri ultras a Catania. Nell'arena di Montefiore Conca, è stato apposto sul suo nome quello di Carlo Giuliani. L'opinione di Gianni Tonelli è stata ripresada II Tempo. L'intervista è disponibile sul nostro sito web.